Balzo dell’utile Hera. A quota 131 milioni i ricavi di AcegasAps
Il primo trimestre va in archivio con risultati migliori delle attese per la multiutility Hera, grazie anche al contributo della controllata triestina Acegas-Aps. Il periodo gennaio-marzo ha registrato un utile netto di 109,9 milioni (contro un consensus degli analisti a 100,4 milioni), in crescita del 20,5% rispetto allo stesso periodo del 2016. Mentre l'utile operativo è salito a 187,3 milioni di euro rispetto ai 170,8 milioni di dodici mesi prima. Migliora di 2,6 milioni di euro la gestione finanziaria, pari a 23,1 milioni al 31 marzo. Alla luce di questa situazione, l'utile prima delle imposte passa dai 145,1 milioni dei primi tre mesi del 2016 ai 164,2 milioni dell'analogo periodo del 2017, evidenziando un aumento del 13,2%.
AcegasAps ha sostenuto i conti del gruppo, con ricavi per 131 milioni e un margine operativo lordo di 33,2 milioni "due indicatori in crescita rispetto al primo trimestre 2016", rivendica il direttore generale Roberto Gasparetto. «É il segnale che l'integrazione funziona, dato che apportiamo valore al gruppo e ne traiamo a nostra volta vantaggi». Un esempio è la diffusione delle best practice che si sviluppano nelle varie controllate. «A Trieste ci siamo dotati di una piattaforma informatica per minimizzare gli errori che è di assoluta eccellenza nel mercato», sottolinea Gasparetto. Ricordando anche gli investimenti in corso, a cominciare dal depuratore di Servola, al quale sono stati destinati 8 milioni di euro nel primo trimestre.
Tornato all'aggregato di Hera, i risultati sono stati conseguiti sia attraverso la crescita organica, improntata all'espansione dei mercati con le recenti aggiudicazioni delle gare per il default gas e la salvaguardia nell'area energia elettrica, sia il perseguimento di efficienze e sinergie. Oltre alle attività di m&a, relative soprattutto alle acquisizioni nell'area energy effettuate nel 2016 (Julia Servizi e Gran Sasso) non avendo ancora contabilizzato il contributo di Teseco e di Aliplast. Nel primo trimestre i ricavi sono stati pari a 1.585,5 milioni di euro, in forte crescita rispetto ai 1.235,4 milioni dell'analogo periodo del 2016 e superiori del 18,6% rispetto alle attese della vigilia. A questo risultato, oltre a una variazione nell'attribuzione degli oneri generali di sistema imposta dalla normativa, hanno contribuito le maggiori attività di trading, i maggiori ricavi regolati del servizio idrico e dell'area energia elettrica e i maggiori volumi venduti di gas determinati dall'effetto climatico. Il margine operativo lordo passa da 278,4 milioni di euro dei primi tre mesi del 2016 ai 306,8 milioni al 31 marzo 2017 (il mercato si attendeva 297,8 milioni), registrando una crescita di oltre 28 milioni (+10,2%). La crescita è da attribuire alle buone performance di tutte le aree del gruppo, ma in particolare delle aree energetiche. Ai risultati hanno contribuito anche le acquisizioni effettuate nel corso del 2016. Nei primi tre mesi la multiutility del Nord-est ha effettuato investimenti per 154,1 milioni di euro, tra l'acquisizione di partecipazioni finanziarie (le già citate Aliplat e il ramo impianti di Teseco, e interventi di tipo operativo, soprattutto su impianti, reti ed infrastrutture. Oltre agli adeguamenti normativi che hanno riguardato soprattutto l'area gas (per la sostituzione dei contatori) e l'ambito depurativo e fognario.
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