Balletto delle cariche tra Fondazione e Cassa di risparmio Fvg
Era il 21 aprile scorso. In un servizio dedicato alle tribolate manovre per il rinnovo dei vertici della Fondazione Cassa di risparmio di Gorizia scrivemmo tali testuali parole riguardo al “ritiro” di Sergio Orzan dalla corsa verso la presidenza: «Qualche maligno afferma che più che un passo indietro sarebbe un passo a lato, nel senso che Orzan potrebbe entrare nel cda della Cassa di risparmio del Fvg. Prenderebbe il posto di Gianluigi Chiozza, pronto a dimettersi da quel consiglio d’amministrazione per entrare nel cda della Fondazione e diventarne... presidente. Fantapolitica? Chi vivrà, vedrà».
Oggi è il 27 giugno. Sono passati due mesi abbondanti dalla nostra profezia. Com’è andata? Esattamente come aveva previsto quel maligno. Chiozza, come ampiamente noto, è diventato presidente della Fondazione Carigo e Orzan, questa la novità, sta per prendere il suo posto all’interno del consiglio d’amministrazione di Cassa di risparmio Fvg. Una sorta di scambio. Negli ultimi giorni le indiscrezioni hanno assunto contorni sempre più precisi riguardo l’operazione, sino a ieri quando sono arrivate le conferme che vogliono rimanere rigorosamente anonime. Orzan è il nuovo componente del cda in sostituzione di Chiozza: il tutto dovrebbe essere ufficializzato l’11 luglio prossimo. Ad oggi, infatti, non v’è traccia sul sito web dell’istituto bancario di questo avvicendamento.
Tutto lecito e corretto, per carità. Ma pare che sia il Comune che la Camera di commercio abbiano mal sopportato quest’ennesima dimostrazione della volontà della Fondazione di “autoperpetuarsi”. I bene informati, inoltre, affermano che la Cassa di risparmio Fvg aveva chiesto alla Fondazione di indicare una rosa di almeno tre nomi per la sostituzione di Chiozza ma da via Carducci è arrivato un nome soltanto: quello dell’ex vicepresidente della Fondazione, Sergio Orzan. Peraltro, un componente del cda può contare su 1.500 euro netti al mese di indennità. Sicuramente una cifra che può fare comodo in tempi di crisi, considerando anche l’impegno che viene richiesto: non certo lo stesso di un operatore ecologico, di un operaio edile, di un dipendente di un supermercato.
A proposito: un’altra voce maligna dice che Orzan potrebbe entrare nel consiglio di indirizzo della Fondazione Carigo. A sostituire chi? Chiozza, diventato presidente. Anche in questo caso non resta che attendere per verificare se anche questa profezia sarà azzeccata.
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