Balcani, tensioni in vista del minivertice a dieci a Bruxelles

Il premier croato Milanovic: no alla bozza dell'Ue. Bulgaria, Serbia e Romania pronte a chiudere i confini. Slovenia, in otto giorni 56.500 arrivi
Profughi in un campo al confine fra Croazia e Slovenia
Profughi in un campo al confine fra Croazia e Slovenia

TRIESTE. Migranti, tensione diplomatica nei Balcani in vista del minivertice convocato per domenica 25 a Bruxelles dal presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker per fare il punto sull'emergenza che sta attraversando la via balcanica che non vede aumentare di ora in ora gli arrivi, con la Slovenia che è al collasso. All'incontro parteciperanno i leader di Austria, Germania, Bulgaria, Croazia, Macedonia, Grecia, Ungheria, Romania, Serbia e Slovenia.

A Sofia si sono riuniti, in vista del vertice, i leader di Bulgaria, Serbia e Romania. E «Se Germania, Austria e altri Paesi chiuderanno le frontiere» di fronte al flusso incessante di profughi Bulgaria, Serbia e Romania sono pronte a fare altrettanto, è stata la dichiarazione del premier bulgaro, Boyko Borisov, che ha spiegato come i tre Paesi balcanici non intendono diventare una «zona cuscinetto». Borisov ha sottolineato che la Bulgaria, la Romania e la Serbia - nonostante questa non sia ancora un membro dell'Ue, ma si comporta come se lo fosse - hanno una responsabilità come confini esterni dell'Ue. «E Bulgaria e Romania sono molto più preparate» di fronte alla pressione migratoria «rispetto ai Paesi della zona Schengen», ha aggiunto.

Slovenia, una barriera ai confini con la Croazia
Tantissimi bambini tra i profughi al confine tra Slovenia e Austria

Dal premier croato Zoran Milanovic intanto giungono critiche alla bozza del documento che sarà presentato domani dall'Ue. La Croazia considera «insensate e completamente non realistiche» le idee delineate nel testo, ha detto Milanovic: "La bozza di documento prevede che i Paesi sulla rotta balcanica non possano più, senza un accordo e previe consultazioni con gli altri Paesi confinanti, trasportare i migranti alle frontiere, ma io sono convinto che una simile soluzione non verrà approvata», ha spiegato il premier di Zagabria aggiungendo che al vertice non prenderà nessun impegno formale a questo riguardo a nome della Croazia. «Chiunque abbia scritto questa idea non capisce cosa sta succedendo, è semplicemente impossibile trattenere questa gente», ha aggiunto. «Dall'Ue mi aspetto che risolva il problema laddove viene generato, al confine tra la Turchia e la Grecia, tutto il resto è una perdita di tempo», ha concluso Milanovic.

Il flusso migratorio, si diceva, continua ad aumentare: in Slovenia, se venerdì 23 erano 50mila, nella mattinata di sabato 24 si registrano - dati della Polizia di Lubiana - 56.500 migranti transitati lungo la Slovenia da sabato 17, dei quali l'Austria ne avrebbe accolti 31 mila.

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