Balcani, Ratko Mladic condannato all'ergastolo
BRUXELLES Il Tribunale penale internazionale dell'Aja per i crimini nella ex Jugoslavia (Tpi) oggi mercoledì 22 novembre ha condannato all'ergastolo, in primo grado, l'ex generale Ratko Mladic, ex comandante dell'esercito serbo bosniaco, per genocidio e crimini di guerra contro l'umanità perpetrati durante la guerra in Bosnia del 1992-95.
Ciò che è avvenuto a Srebrenica è stato genocidio, secondo la Camera del Tpi. A Sarajevo Ratko Mladic - ha detto il giudice leggendo la sentenza - volle portare avanti una campagna micidiale di bombardamenti e cecchini e a Srebrenica volle perpetrare genocidio, persecuzione, sterminio, assassinio e atti disumani attraverso trasferimenti forzati.
L’ex leader militare serbo-bosniaco Ratko Mladic è stato allontanato dall’aula del Tpi, dopo avere cominciato a protestare contro i giudici. Mladic ha sofferto una «crisi di ipertensione» mentre ascoltava il verdetto per le accuse di genocidio e crimini di guerra relative al conflitto di Bosnia del 1992-1995; ha chiesto dunque una pausa di cinque minuti per andare in bagno, ma è rimasto nel bagno del tribunale per oltre 40 minuti.
Quando la seduta in aula è ripresa, gli avvocati hanno chiesto di rinviare la sentenza a un altro giorno per le condizioni di salute dell’accusato, ma la Corte ha insistito nel volere terminare la lettura del verdetto. È a questo punto che Mladic ha cominciato a gridare e protestare contro i giudici, così il magistrato Alphons Orie ha chiesto alla sicurezza di portare via l’ex comandante dall’aula e trasferirlo in un’altra stanza per ascoltare la sentenza.
Riproduzione riservata © Il Piccolo