Bagnini triestini “beffati” Il Pedocin resta ai friulani
Nel territorio libero del Pedocin sventolerà ancora la bandiera con l’aquila. Un’altra stagione friulana per il bagno comunale “Alla Lanterna”, con i bagnini che saluteranno i fedelissimi bagnanti con un “mandi”. Lo stabilimento più popolare di Trieste resta in mani friulane per i bagnini e i servizi di soccorso e salvamento.
La società cooperativa sportiva Orizzonti di Udine si è aggiudicata per il secondo anno consecutivo la gara per il servizio di soccorso, salvamento, pronto soccorso, assistenza bagnanti e sorveglianza spiaggia del bagno “Alla Lanterna” per la stagione balneare 2018, pur arrivando seconda. La cifra complessiva di aggiudicazione del servizio di salvamento è pari a 67.260 euro. La Cooperativa triestina Lase, con sede in viale Miramare, è stata esclusa dopo che nella gara era arrivata prima con un punteggio di 70,70 a 63,75. A fare la differenza servizi ulteriori come l’insegnamento di nuoto per i bambini tra i tre e i 10 anni. La cooperativa Lase ha messo sul piatto 20 ore settimanali contro le 15 della friulana Orizzonti. Ma poi, alla verifica della congruità dell’offerta in relazione al costo del personale, la cooperativa Lase (che nel 2015 si era aggiudicata l’appalto per la prima volta con un’offerta pari a 48 mila euro) non è riuscita a fornire giustificazioni tali da evitare una sostanziale modifica dell’offerta prodotta in sede di gara, che è “immodificabile”. E per questo motivo è stata alla fine esclusa. In questo modo è ritornata in campo (o meglio sulla spiaggia) la seconda classificata, che era appunto la cooperativa Orizzonti di Udine, la cui offerta, dopo opportune verifiche, è stata ritenuta congrua e corretta.
La stagione balneare è già in corso: è cominciata il primo maggio e termina il 30 settembre. Sono previsti due assistenti bagnanti con un numero di ore variabili in relazione all’orario di apertura del Pedocin: dalle otto ore giornaliere di inizio maggio e fine periodo alle 12 ore di giugno, luglio, agosto e metà settembre. Per il mese di ottobre il servizio di salvamento è previsto solo nelle giornate festive e prefestive con la presenza di un solo assistente bagnante. Sono stati riconfermati, dopo l’esito positivo della scorsa stagione, i corsi gratuiti per i bambini tra i 3 e i 10 anni. Inoltre ci sarà l’istituzione di una postazione aggiuntiva di soccorso presso il locale infermeria.
Il servizio di salvamento nella scorsa stagione era stato promosso a pieni voti. Dal 2001 la cooperativa Orizzonti è affiliata alla Fin (Federazione italiana nuoto). La società friulana gestisce le piscine comunali di Udine, quella di Torviscosa e si occupa dell’assistenza bagnanti a Lignano Riviera e Lignano Sabbiadoro. “Orizzonti” vanta parecchi trofei ottenuti anche ai campionati di salvamento.
Gli operatori della cooperativa Orizzonti di Udine, che a Trieste erano guidati dal veterano dei salvataggi Eugenio Bartoluccio, sono stati protagonisti di alcuni autentici salvataggi tanto da meritarsi due targhe per i bagnini Simone Loy e Francesca Azzarelli per un soccorso effettuato il giorno di Ferragosto.
A consegnarli in Municipio era stato a fine novembre l’assessore allo Sport e ai Bagni comunali Giorgio Rossi. «Mi raccomando, massima delicatezza con le nostre bagnanti del Pedocin. La Lanterna è la storia di Trieste. Il nostro triangolo delle Bermude. Da queste parti il “toc” è sacro», non si stanca di ripetere Rossi che sulla chiusura invernale del bagno “Alla Lanterna” si era scottato a inizio mandato.
L’attenzione dell’amministrazione nei confronti del Pedocin è ora elevata. Il Comune haaffidato alla ditta Roberto Belluzzi di Trieste, specializzata nell’esecuzione di interventi subacquei, la riparazione delle panne galleggianti del Pedocin per la cifra complessiva di 2.300 euro.
Le barriere galleggianti, diventate un colabrodo, erano state messe per proteggere la zona di balneazione dello stabilimento “Alla Lanterna” da inquinanti oleosi, schiume organiche, detriti e meduse. Un modo insomma per garantire un “toc” pulito da entrambi i lati del muro che da più di un secolo al Pedocin divide gli uomini dalle donne.
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