Aziende a Nordest: la mappatura delle 67 quotabili

Censite le aziende che possiedono i requisiti per lo sbarco a Piazza Affari: documento illustrato al Festival Città impresa di Vicenza. Per Trieste c’è illycaffè (che però non è interessata)
Lo stabilimento della IllyCaffè, unica azienda triestina dell'elenco
Lo stabilimento della IllyCaffè, unica azienda triestina dell'elenco

Per alcuni può essere l'occasione per trovare un'alternativa al persistente credit crunch. Per altri uno strumento per farsi conoscere dal mercato, in particolare quello internazionale. Per tutti un'opportunità per raccogliere nuove risorse finanziarie utili alla crescita, in uno scenario di mercato che sempre più premia le aziende capaci di generare economie di scala.

Durante il Festival Città Impresa di Vicenza è stata presentata la mappatura delle aziende quotabili del Nord-Est, realizzata con la collaborazione tecnica dell'ufficio studi di Tamburi Investment Partners.

Sono state così censite 67 aziende tra Veneto, Friuli Venezia Giulia (dieci in questa regione), Trentino e Alto Adige con i requisiti per lo sbarco a Piazza Affari. Non si tratta necessariamente di aziende che puntano alla Borsa - alcune di loro anzi finora hanno escluso questa possibilità dall'orizzonte di breve periodo - ma di realtà con parametri tali da poter condurre con successo un'Ipo. In particolare sono state selezionate società con ricavi superiori a 70 milioni di euro (47), altre con ricavi inferiori, ma reputate interessanti ai fini della mappatura, oltre a quelle che già prendono parte al progetto Elite di Borsa Italiana, una sorta di palestra per chi intende prepararsi a uno sbarco sul mercato. I dati di bilancio presi a riferimento sono relativi al 2014, laddove disponibili; negli altri casi ci si è riferiti agli esercizi precedenti.

La mappa delle aziende quotabili nel Fvg
La mappa delle aziende quotabili nel Fvg

Nell'elenco figura una sola azienda triestina, ma si tratta di un peso massimo come Illycaffè, forte di ricavi (nel 2012) per 373,9 milioni di euro, per il 56% generati dall'export. Molto buono anche l'Ebitda (55,9 milioni), così come l'Ebit (26,1 milioni) e l'utile (7,8 milioni). Un'azienda dunque in grande salute, anche se va ricordato che proprio di recente Andrea Illy, presidente e amministratore delegato della società di famiglia, ha sottolineato che «la quotazione non è in agenda». Illy ha spiegato che l'azienda, presente in 140 Paesi di tutti i continenti, è capace di autofinanziarsi senza problemi e continua a crescere di anno, per cui non si avverte il bisogno di rivolgersi alla platea degli investitori per reperire nuove risorse. Complice il fatto che non ci sono problemi sul fronte debitorio, dato che l'esposizione è relativa esclusivamente alle scorte del caffè.

La provincia di Udine è invece rappresentata da cinque aziende, a cominciare da Calligaris, specializzata nella produzione di mobili di fascia medio-alta per l'arredamento della casa e vendita attraverso una rete di 70 store monomarca e oltre 400 partner nel mondo. Una realtà con ricavi per 126,7 milioni di euro, l'Ebitda a quota 19,7 milioni e l'utile a 4,1 milioni, che dal maggio scorso aderisce al circuito Elite. Gli altri nomi del territorio sono: Calzavara, che realizza prodotti per le telecomunicazioni, stazioni radio e le strutture di telefonia fissa); Gsa (Gruppo Servizi Associati), attivo nella fornitura di servizi di vigilanza; Lima Corporate, che opera nel settore medicale con la produzione di protesi; infine Pmp Industries, che produce sistemi meccanici e idrostatici di trasmissione. Per la provincia di Gorizia viene citata Ilcam. Per quella di Pordenoneinfine Gruppo Servizi Cgn, Mcz Group e Savio Macchine tessili. Tutte realtà che hanno saputo superare brillantemente la crisi e oggi hanno le carte in regole per aprire il capitale al mercato. A patto che lo vogliano.

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