Azienda di Cesena brevetta i semi della Rosa di Gorizia

La ditta L’Ortolano ha depositato il marchio Cicoria radicchio isontino. Grazie alle bustine in commercio qualsiasi appassionato potrà coltivare il prelibato ortaggio
Di Roberto Covaz

La Rosa di Gorizia potrà essere coltivata anche nell’orto di casa. Lo potranno fare tutti, anche quelli non dotati di pollice verde. Mentre in città non decolla un adeguato progetto di lancio del nostro prelibato ortaggio, da Cesena arriva una novità che farà discutere e riflettere. La nota azienda L’Ortolano infatti, sta commercializzando i semi di Cicoria rosa Isontina.

Si legge nella scheda tecnica: “Cicoria Rosa Isontina. Tipologia: ecotipo friulano. Posizionamento: selezione a ciclo tardivo, con semine al nord dal 1-15 agosto per raccolte a fine gennaio - febbraio. Foglie: carnose e vellutate, formano un grumolo rosso da imbiancare. Densità di campo: 7 piante per mq”.

Valerio Giovannini, responsabile tecnico de L’Ortolano, entra nel dettaglio. «Le cicorie e i radicchi sono i nostri punti di forza e cerchiamo di valorizzare i prodotti tipici locali. Per quanto riguarda il radicchio isontino abbiamo sperimentato per alcuni anni la produzione di semi selezionandoli dagli originali. Il nostro radicchio goriziano si coglie da gennaio a febbraio e si propone con colori e gusti pari a quelli del prodotto ottenuto in seguito alla forzatura».

Questo è un passaggio importante. Chiunque può coltivare l’ortaggio senza la necessità di provvedere alla complessa operazione della forzatura (l’ultima e delicata parte della coltivazione) che si deve effettuare all’interno di ambienti riparati dal freddo e dall’umido.

Dall’Ortolano precisano inoltre che si tratta di una preparazione dei semi che nulla ha a che fare con i prodotti Ogm.

La rosa isontina è commercializzata nella gran parte delle agrarie della regione. Le confezioni in commercio sono varie e i semi sono selezionati per attecchire in qualsiasi terreno. È ovvio che siamo in presenza di un radicchio diverso dall’originale Rosa di Gorizia, ma per i consumatori meno attenti non è semplice cogliere la differenza.

L’Ortolano ha registrato il marchio Cicoria rosa Isontina e poco importa se il prodotto nasce in Romagna. Rosa di Gorizia viene prodotta anche nelle coltivazioni del radicchio di Treviso e di Verona. Da segnalare inoltre l’iniziativa portata avanti dal Comune di Nova Gorica, capofila di un progetto finanziato dalla Ue per la valorizzazione del Goriski radic. Cene con rinomati chef della Slovenia, mostra mercato nell’ex caserma di Salcano e la distribuzione di una bella ed esauriente guida sulla coltivazione della Rosa di Gorizia. Speriamo che anche a Gorizia si creda nello sviluppo della produzione di Rosa anche per una valorizzazione culturale e turistica della città. Obiettivo non individuato tra i milionari progetti finanziati dalla Ue e ai quali aderisce la Provincia di Gorizia. Che invece dimostra una particolare sensibilità per l’agricoltura dell’Argentina e della Bosnia.

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