Avvistato in Dalmazia il pesce palla liscio: è una specie letale
RAGUSA. Non si può più parlare di caso eccezionale e neanche di evento raro. Nei giorni scorsi un pescatore, che aveva calato le reti nelle acque della baia di San Martino, nelle vicinanze di Ragusa, ha messo a pagliolo un pesce palla liscio (Sphoeroides pachygaster), specie velenosa e il cui consumo – sostengono gli esperti – porta dapprima alla paralisi dello sventurato e quindi alla morte. Si tratta di un pesce esotico, giunto nelle acque mediterranee attraverso il canale di Suez e dunque appartenente alle specie lessepsiane che documentano e confermano la tropicalizzazione del Mediterraneo.
«I nostri pescatori devono prestare la massima attenzione perché abbiamo di fronte un pesce che contiene tetradotossina, veleno 1250 volte più potente del cianuro – rileva l’ittiologo Jakov Dulcic dell’istituto spalatino di Oceanografia e pesca. L’esemplare è stato pescato nella tarda mattinata di martedì, andandosi ad aggiungere ad altri già presi gli anni scorsi». Il biologo Davor Lucic dell’Istituto raguseo del Mare e delle aree costiere, avverte che il pericoloso pesce palla liscio continua a espandersi nelle acque dell’Adriatico: «Quest’anno ne sono già stati pescati due esemplari. Non c’è ricerca che possa confermare scientificamente la sua veloce diffusione in Adriatico, ma visto che negli ultimi anni è in costante aumento il numero di pesci palla presi in rete e all’amo, possiamo asserire che ormai hanno preso dimora stabile nelle acque croate».
Secondo Lucic, tutti coloro che dovessero imbattersi in questo pesce dovrebbero maneggiarlo muniti di guanti e non agire a mani nude. «Da evitare assolutamente il consumo delle sue carni». Nel versante orientale dell’ Adriatico sono stati presi esemplari di diverse specie tropicali: pesce luna, polpo pignatta, cernia di fondale, serra, lampuga, cernia atlantica, Terapon theraps, pesce lucertola, donzella pavonina, pesce pappagallo e pesce unicorno.
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