Avvistate due balene nel tratto di mare tra Lussino e Sansego

Un altro cetaceo si trova invece nella baia di Novegradi: era stato notato per la prima volta all’inizio di settembre

FIUME Non ci sono solo pagelli, calamari, dentici, tonni, sgombri, palamite e pesce azzurro di piccola taglia nel canale alto-adriatico che scorre tra le isole di Lussino e di Sansego. Vi si trovano anche balene. E di dimensioni ragguardevoli.

Nel braccio di mare in questione qualche giorno fa sono infatti apparsi due cetacei. Trattasi quasi certamente di una coppia di balenottere comuni (Balaenoptera physalus). Ad avvistarle e fotografarle sono stati alcuni pescatori e diportisti, i quali hanno poi inviato le immagini al Blue world institute (Istituto mondo blu).

L’ente ha sede a Lussingrande e i suoi biologi si occupano principalmente di studiare e di tutelare la fauna marina presente nelle acque dell’arcipelago chersino-lussignano, in particolare la colonia di delfini autoctoni, che comprende circa duecento esemplari.

I due mammiferi sono stati avvistati mentre procedevano tranquillamente in un mare che non si poteva definire esattamente in bonaccia, dando spettacolo con i loro grandi corpi semi-sommersi e con gli spruzzi dai loro sfiatatoi. Sono stati seguiti dagli esseri umani per qualche centinaio di metri e quindi lasciate in pace, come d’altronde è giusto fare in occasioni del genere.

Più a meridione, nella baia di Novegradi (dunque nello Zaratino), è stata inoltre confermata in questi giorni la presenza di una balenottera comune, che era stata notata per la prima volta il 6 settembre. L’enorme esemplare, lungo una quindicina di metri, è stato fotografato e ripreso con un drone, mentre un team di esperti ha provveduto a effettuare un prelievo bioptico dal tessuto cutaneo del mammifero.

Dopo la sua prima apparizione l’animale era scomparso per alcuni giorni, per poi essere nuovamente avvistato due settimane fa, mentre navigava placidamente nel mare di Novegradi.

Alla fine della settimana scorsa la balena ha dunque deciso di avventurarsi addirittura nel mare di Carino: il tratto interno della stessa baia di Novegradi, in altre parole, lungo due chilometri e mezzo, largo uno e profondo tra i 10 e i 20 metri.

Un gruppo di biologi ha deciso di seguire la balena in questo tratto poco profondo, poiché temevano che corresse il rischio di trovarsi in difficoltà oppure cacciarsi in qualche guaio. Il suo comportamento tuttavia non ha denotato alcun disagio, né ha lasciato trasparire segnali di nervosismo o panico.

«Il cetaceo ci è apparso in condizioni più che discrete, ha visitato in lungo e in largo il mare di Carino», hanno fatto sapere i ricercatori del Blue world attraverso la pagina Fb del centro: «Non ha bisogno di alcun aiuto e prossimamente riuscirà a trovare da solo la via d’uscita. L’ importante è che non sia importunato ma lasciato tranquillo, perché è in grado di arrangiarsi da solo e dunque di riprendere il mare aperto».

Negli ultimi decenni l’avvistamento di balene nelle acque istriane, quarnerine e dalmate è un fenomeno tutt’altro che raro, per la gioia dei biologi così come dei diportisti e più in generale degli amanti del mare.

Anche nell’estate del 2017 – sempre nel canale tra Lussino e Sansego – erano state avvistate due balene, mentre una ventina d’ anni fa un cetaceo lungo circa 10 metri era addirittura entrato nelle acque del porto di Fiume. Fortunatamente era poi riuscito a trovare la via d’ uscita. —


 

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