Avvallamenti lungo la A34: in un tratto limite di 90 all’ora

VILLESSE Sobbalzi continui. Determinati da avvallamenti sull’asfalto, difficilmente spiegabili, considerato che si tratta di una strada nuova. E che trasformano il viaggio in una piccola tortura, che mette a repentaglio - facendo una battuta - le piombature dei denti.
Il problema si verifica ormai da parecchio tempo lungo l’autostrada A34. Chi entra a Villesse, nel tratto dal piccolo paese isontino al vecchio ponte della ferrovia dismessa Cormòns-Redipuglia, non ha potuto non notare che la carreggiata è piena di avvallamenti che rendono la velocità massima raggiungibile di 130 chilometri orari pura teoria, a meno di accettare scossoni e vibrazioni non particolarmente “simpatiche”.
E da alcuni giorni sono comparsi dei cartelli che non hanno spiegazioni ma che si trovano proprio lungo quel tratto: segnali che impongono di non superare, prima, i 110 orari, poi i 90. Terminato quel tratto, poi, tutto torna nella normalità con i 130 km/h consentiti. E le proteste alla nostra redazione non si contano più. Viene richiesto un intervento riparatore.
E dire che la A34 era diventata, dopo la trasformazione del vecchio e malconcio raccordo, un’infrastruttura moderna, sicura e ben inserita nel paesaggio, oltre che rispettosa dell’ambiente: su un investimento che, per i soli lavori, era stato di 102 milioni di euro, ben 15 milioni (pari al 14%) erano e sono imputabili agli interventi di tutela ambientale. Stiamo parlando di un’opera che sicuramente è fra quelle più importanti realizzate negli ultimi 20 anni: un’opera il cui lungo iter, però, è emblematico di un Paese dove alle tante potenzialità vengono troppo spesso tarpate le ali a causa di un sistema diventato farraginoso per via della burocrazia. Ma adesso ci si mettono pure gli avvallamenti e i limiti di velocità. —
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