Aveva la base a Grado la "banda degli incappucciati"
GRADO. I Carabinieri del Comando provinciale di Udine hanno sgominato la «banda degli incappucciati», quattro giovani di etnia nomade residenti a Latina, ma con base logistica in quattro camper a
Grado (Gorizia), sospettati di essere gli autori di alcuni furti in abitazione commessi in provincia di Udine. I quattro, di età compresa tra i 17 e i 25 anni, sono stati sottoposti a fermo il 18 novembre dai Carabinieri del Nucleo investigativo di Udine subito dopo un colpo commesso in un'abitazione di Tricesimo (Udine), dove avevano asportato un orologio e qualche centinaio di euro in contanti, mettendo a soqquadro l'intera abitazione e spostando persino la cucina alla ricerca di una cassaforte. Era stata la chiamata al 112 di un cittadino che segnalava gli strani spostamenti di una «Lancia Delta» di colore scuro nell'immediata periferia di Udine quello stesso pomeriggio, a mettere in moto le indagini. Un veicolo simile era stato notato in prossimità di altri centri abitati della provincia dove erano stati commessi furti in abitazione. I Carabinieri hanno quindi attivato la ricerca della vettura, presto intercettata da una pattuglia. Sotto gli occhi dei militari l'auto ha compiuto manovre inusuali, alternando alla normale marcia anche brevi soste. Poi, nei pressi di un'abitazione, dopo aver caricato a bordo tre persone ha ripreso la corsa a maggiore velocità. A quel punto i Carabinieri hanno deciso di intervenire fermando l'auto fuori dal centro abitato, nei pressi del casello di Udine nord, con l'ausilio di altre pattuglie, hanno recuperato e restituito la refurtiva. Nell'auto hanno scovato un doppio fondo ricavato dai ladri nel cruscotto lato passeggero dove, al posto dell'airbag, avevano nascosto tutti gli attrezzi del mestiere: picconi e 'flex' per scassinare porte e casseforti, schiuma di poliuretano espanso per soffocare le sirene degli allarmi, tronchesi per tagliare i fili del telefono, guanti per non lasciare impronte e ricetrasmittenti per comunicare tra loro. Oltre, ovviamente, ai passamontagna. Condotti in carcere (il minore in una casa di accoglienza), sono in attesa dell'udienza di convalida del fermo che si terrà domani quando le Procure interessate chiederanno misure cautelari. L'operazione, presentata oggi al Comando provinciale dei Carabinieri di Udine dal Comandante colonnello Marco Zearo, punta ora a stabilire se al gruppo possano essere attribuiti altri colpi.
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