Avalon, scoppio filmato da 2 telecamere

TRIESTE. Due telecamere, una puntata davanti all’ingresso esterno della piscina e l’altra indirizzata verso la palestra, hanno filmato l’esplosione avvenuta mercoledì sera nel locale tecnico del centro benessere Avalon di Borgo Grotta Gigante, ma anche quanto accaduto nel periodo precedente allo scoppio, a causa del quale è rimasta gravemente ferita l’istruttrice di nuoto Sonia Pugnetti. Il pm Matteo Tripani, il magistrato che conduce l’inchiesta, partirà proprio da quelle immagini prese al buio in parte già “catturate” dai carabinieri ma in parte ancora da acquisire, per ricostruire esattamente quello che è accaduto quella sera tra le 17.30 e le 19.30. Infatti, secondo quanto ha ipotizzato da Stefano Furlan, titolare della ditta «Acquatecnica» accusato di disastro colposo e lesioni gravissime assieme ai due amministratori Michele Quinto, 50 anni, il medico-imprenditore di Ronchi dei Legionari e il notaio Massimo Paparo, 59 anni, nel locale tecnico accessibile solo dal parco, potrebbe essere entrato qualcuno che avrebbe forse anche inconsapevolmente manomesso le apparecchiature in quanto, per oltre un’ora prima dell’esplosione, si era diffuso in tutta l’area fitness e in piscina un odore di cloro sempre più intenso. Per questo ieri il pm Tripani ha dato un incarico specifico ai carabinieri della stazione di Prosecco.
Ma c’è di più. Il magistrato ieri mattina ha nominato l’ufficiale dei vigili del fuoco di Udine Dario Zanut (esperto a livello nazionale di incendi ed esplosioni) perito incaricato di “accertare la dinamica e le cause dell’esplosione” ma anche se quanto accaduto confermi l’ipotesi dell’erronea miscelazione dell’ipoclorito di sodio e dell’acido solforico concentrato al 30 per cento. L’altro consulente incaricato dal pm è Luigi Colugnati, chimico, funzionario dell’Arpa. Dovrà analizzare l’acqua della piscina rilevando la quantità di cloro. Contestualmente anche i difensori di Michele Quinto, Massimo Paparo, gli avvocati Giorgio Borean e Roberto Corbo, hanno depositato la nomina dei cosiddetti consulenti di parte. Si tratta di Davide Bordon, Daniele Goi, Francesco Albrizio e Paolo Cercato. All’udienza che si è conclusa attorno alle 11, era presente anche l’avvocato Maurizio De Mitri, difensore di Furlan. Circa un’ora dopo i sei consulenti sono andati a effettuare il primo sopralluogo nell’area dell’esplosione. Hanno prelevato i primi reperti che analizzeranno nelle prossime ore. L’obiettivo è di fare presto, il più presto possibile. Anche se il magistrato ha concesso due mesi per il deposito delle relazioni.
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