Autovie, il traffico a -80% Paniz: recupero già iniziato

Il lungo lockdown da fine febbraio è costato 22 milioni di mancati pedaggi Il presidente: «Siano solidi, ma non escludiamo la necessità di aiuto statale»
Il neo presidente di Autovie Venete, Maurizio Paniz
Il neo presidente di Autovie Venete, Maurizio Paniz

TRIESTE

Da fine febbraio, inizio dell’emergenza Covid-19, ad aprile compreso Autovie Venete deve fare i conti con 22 milioni di mancati incassi da pedaggio. La cifra, e le conseguenti preoccupazioni, sono emerse nel giorno dell’insediamento del nuovo consiglio di amministrazione, alla presenza del neo presidente Maurizio Paniz, del vice espressione della Regione Veneto Tiziano Bembo e dei nuovi arrivati Zorro Grattoni, Elisa Faccin e Laura D’Orlando. Il punto più basso toccato durante il lockdown è stata una riduzione del traffico dell’80%, fa sapere il presidente Paniz, preoccupato «dalle ripercussioni che tale flessione ha sulle finanze della società, ma anche sull’economia del territorio. Tutto quello che ruota intorno alla mobilità autostradale – prosegue –, dagli impianti di carburante alla ristorazione, dai pubblici esercizi alle imprese di servizi, ha risentito moltissimo della situazione. L’auspicio è che il recupero sia già iniziato».

Visti però i numeri, quei 22 milioni in meno di liquidità in cassa, un vuoto tanto più pesante in tempi in cui servono risorse per pianificare i prossimi cantieri per la terza corsia, non è esclusa una richiesta al governo: «Oggi Autovie è in grado di reggere ancora bene, perché è una società solida e sana, ma il futuro dipenderà inevitabilmente dall’evolversi della situazione. Potremmo ricorrere allo Stato, per individuare strumenti finanziari specifici per fronteggiare questa fase». Il presidente non entra nei dettagli, ma è verosimile che si possa puntare a trattenere in azienda la quota della tariffa che spetta a Roma.

Quanto ai cantieri aperti, Paniz garantisce un completamento dei lavori nel rispetto dei tempi. «Per quanto mi riguarda io dico: rimbocchiamoci tutti le maniche e lavoriamo. In questi anni è stato svolto un lavoro egregio sia per quanto riguarda l’attività della realizzazione di nuove infrastrutture, sia sul versante finanziario – afferma –, seguendo un percorso che ha consentito di garantire la copertura di tutte le opere già cantierate. Un percorso che verrà proseguito con determinazione, pur nella complessità attuale. L’auspicio è che il recupero sia già iniziato».

La chiamata della Regione? Paniz chiarisce: «Nessun retroscena particolare. Mi ha contattato direttamente il presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, che mi ha chiesto una disponibilità. Ci ho riflettuto e ho pensato che si trattasse di un’esperienza da poter fare».

In prospettiva, per il rinnovo trentennale della concessione, c’è da definire il passaggio da Autovie alla Newco, la società Autostrade Alto Adriatico che ieri, in assemblea, ha approvato un bilancio con una perdita di 220 mila euro.

«A brevissimo, assieme ai nuovi vertici di Autovie – fa sapere l’assessore alle Finanze Barbara Zilli –, proseguiremo le interlocuzioni con i ministeri competenti per una conclusione della procedura finalizzata all’ottenimento della nuova concessione».

Al momento però, dice il presidente di Autovie Venete, non risultano novità: «Il mio auspicio è che l’iter possa essere riavviato, ma più in generale che si possa concretizzare finalmente un generale cambio di pensiero. Per tutte le opere pubbliche deve diventare regola quanto successo per il ponte di Genova. Si deve poter gestire un progetto senza intoppi burocratici, in modo da realizzare i lavori senza ostacoli e lungaggini».

Il cda di Autovie ha rinviato alla prossima seduta, il 18 giugno, distribuzione delle deleghe e indicazione del direttore generale (tra i papabili, il direttore operativo Enrico Razzini e il direttore affari legali e societari Sante Valvasori). –



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