Autovie dà l’addio alla nuova sede de luxe e ripiega sulla caserma

Concessionaria interessata alla “Montezemolo” di Palmanova Il sindaco punta alla creazione di un polo unico con Fvg Strade
Di Marco Ballico

TRIESTE. «Alla caserma Montezemolo pure Autovie Venete ci aveva messo un occhio», fece sapere mesi fa il sindaco di Palmanova Francesco Martines. Quell’occhio ora è tornato, ancora più convinto. La premessa per una trattativa avviata. C’è già stato un sopralluogo da parte dei vertici della concessionaria e Martines prepara proprio in questi giorni una lettera da inviare anche alla Regione e a Fvg Strade: perché non pensare in quella sede a un polo unico della viabilità? La scelta di puntare su una delle caserme statali “regalate” agli enti locali è effetto delle revisione del Piano economico-finanziario di Autovie che, nella precedente stesura, prevedeva la realizzazione, sempre a Palmanova, di una palazzina servizi con tanto di laghetto. In tempi di crisi non se ne farà più nulla. Di qui il rinnovato interesse per la Montezemolo e la conseguente sollecitazione del Comune.

Citato il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, che lancia una task force per mettere i beni militari a disposizione di amministrazioni locali e privati con in testa progetti di valorizzazione, il sindaco Martines ricorda che la caserma palmarina «è dismessa da 20 anni, sta andando in rovina, ma ha una palazzina comando da 6mila metri quadrati su due piani e una caserma napoleonica da 2.700 mq su tre piani di grande pregio storico e da salvaguardare». Il tutto «su un’area di 50mila mq all’ingresso di Porta Aquileia». Con queste premesse, la proposta è di realizzare appunto nella Montezemolo la sede accentrata di Autovie e Fvg Strade. Si tratterebbe di un progetto «serio», sostiene Martines, «che potrebbe accorciare i tempi di cessione da parte del demanio militare». Senza dimenticare che il Comune «ha già adottato una variante urbanistica che dà il via libera a servizi pubblici e privati». Con il vantaggio «di riqualificare una struttura e un’area abbandonata e non consumare il territorio». E, per le due società, «di risparmiare sulle sedi in affitto».

La vicenda che riguarda la ricerca di uno spazio accentrato per le attività di Autovie ha una storia lunga. Il bando di gara per la realizzazione di una palazzina alle spalle dell’attuale centro operativo fu pubblicato il 28 novembre 2008. Nel febbraio 2013, dopo un iter non poco travagliato tra schermaglie con l’Anas e ricorsi delle imprese partecipanti alla gara, Autovie strappò il visto per la realizzazione della nuova sede, spazio mirato a ospitare i suoi circa 130 dipendenti. Costo previsto 10 milioni e 620mila euro. Gli intoppi, però, non erano finiti. Nel dicembre scorso la società ha infatti provveduto ad affidare i lavori all’impresa Veneta Basso dopo la revoca alla ditta Corsaro (a sua volta subentrata dopo ricorso alla vincitrice Polese) per inadempienze contrattuali. Lavori che, dopo la bonifica di un'area risultata inquinata, sono quindi iniziati provocando tra l’altro la recente denuncia di un consigliere comunale di Palmanova sulla presunta pericolosità dello stoccaggio di materiali ingombranti in un’area a margine dello svincolo autostradale. A questo punto, posto che la palazzina non si fa più, si tratterà anche di pesare la probabile penale da riconoscere alla ditta Basso. Ma l’accentramento in altra sede non è in discussione. Perché Autovie è oggi dispersa sul territorio. Dal 2009 ha preso pure in affitto, in pieno centro a Palmanova, l’ex caserma Montesanto, 1.300 metri quadrati, luogo di lavoro in particolare per ingegneri, geometri e periti che si occupano di ambiente, manutenzione e nuove realizzazioni come la terza corsia. Ma le insegne della concessionaria sono presenti, oltre che in via del Lazzaretto Vecchio e nella sede legale di via Locchi a Trieste (divisa con Friulia), anche a Cessalto, dove si concentrano i mezzi operativi, e a Porcia, punto di riferimento per la A28. Alcuni dipendenti sono dislocati pure in uffici nelle aree di servizio o in prossimità dei caselli. E altre proprietà (ma senza personale) si trovano a Coccau, Pontebba e Bazzera (30 ettari), immobili e terreni che Autovie vorrebbe vendere per fare cassa, anche perché molto costosi quanto a manutenzione.

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