Autostrade croate, concessione pronta
La procedura per dare in concessione la rete autostradale croata è in dirittura d’arrivo. La conferma giunge dalla bozza di accordo di quattrocento pagine di cui è giunto in possesso il quotidiano Jutarnji List di Zagabria. Il contratto di concessione ha un valore di 3 miliardi di euro per poter gestire complessivamente 1024 chilometri di autostrade. La concessione avrà la durata massima di 40 anni e chi la sottoscriverà si impegnerà a mantenere nei seguenti 3-5 anni tutti gli attuali 2.800 dipendenti della Hac-Onc la Società statale che gestisce attualmente le autostrade in Croazia.
Inoltre il concessionario non potrà aumentare le aliquote dei pedaggi senza previo parere positivo da parte del governo di Zagabria e comunque l’aumento dovrà essere minore di un punto rispetto al valore percentuale dell’inflazione.
Questo, in estrema sintesi, il contenuto delle 400 pagine di accordo anticipate dallo Jutarnji List. Il ponderoso documento è scritto in inglese e in questi giorni è partita l’opera di traduzione in croato che sarà ultimata entro la metà di settembre quando sarà sottoposto all’attenzione dei potenziali investitori che hanno peraltro già espresso interesse per l’affare e che avranno 60 giorni di tempo per formulare la propria offerta. Tra questi ci sono un consorzio guidato dalla società di investimenti Goldman Sachs, la Vinci francese (che oltre alle autostrade gestisce anche aeroporti), i tre fondi pensione croati Az, Pbz Croatia assicurazioni e Erste Plavi e Allianz Capital Partners. Attraverso la sua filiale londinese si è avvicinato all’affare anche il gigante australiano Macquarie. Tutti gli interessati hanno già da mesi preso visione delle infrastrutture autostradali della Croazia e hanno analizzato i termini della possibile concessione.
Concessione che potrà avere una durata che va dai 30 ai 40 anni. I contraenti, cioè lo Stato croato e il futuro concessionario dovranno stabilire l’entità del prezzo anche in funzione della durata della concessione stessa e anche i parametri relativi alla condivisione del rischio. In caso di alluvioni, terremoti, incendi e altre calamità, ma anche per una crisi dovuta alla scarsità o allo sconsiderato aumento dei prezzi petroliferi (benzina e gasolio) che determinerebbero un drastico calo del traffico di automobili e camion lungo la rete autostradale del Paese (attualmente il traffico annuo è di 13.627 automezzi) lo Stato croato si impegnerà ad aiutare finanziariamente la società concessionaria.
Tali parametri restano tutti ancora da negoziare e faranno parte delle offerte vincolanti che gli interessati faranno pervenire al governo di Zagabria entro 60 giorni dalla pubblicazione del documento di accordo predisposto dal ministero dei Trasporti.
L’intervento dello Stato croato in caso di “calamità” comunque sarebbe una sorta di prestito subordinato, ossia si tratterebbe di denaro che lo Stato darebbe in prestito al tasso d’interesse di mercato e che verrebbe restituito dalla concessionaria non appena i flussi di traffico ritornerebbero alla “normalità”. Qualcosa di simile è già in vigore con la Strabag austriaca concessionaria del tratto autostradale Zagabria-Macelj. Tutti i dati relativi vengono altresì riversati all’Ufficio europeo per la concorrenza che deve controllare che l’operazione sopra menzionata non si trasformi in aiuti di Stato.
Sul versante opposto, se in futuro ci dovesse essere un significativo aumento di traffico, che sarà peraltro definito nel contratto, il governo croato e la società concessionaria condivideranno gli utili. E se il volume di traffico giornaliero dovesse aumentare a livello esponenziale la concessionaria si impegnerebbe a costruire la terza corsia.
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