Autoporto, linea ferroviaria da potenziare con Sempeter
Non c’è solamente il nodo (irrisolto) della tratta passeggeri fra Gorizia e Nova Gorica che aprirebbe un mondo, consentendo di far uscire questa zona dell’isolamente. Problemi, e pure notevoli, riguardano anche i traffici su rotaia dell’autoporto della Sdag. «Scontiamo limiti strutturali evidenti per un vero rilancio e utilizzo concreto delle strutture gestite da Sdag», il grido d’allarme del presidente della società che gestisce l’autoporto, Gianpaolo Ristits.
Che fare? Nella struttura autoportuale si è svolto un importante incontro: da una parte del tavolo il presidente Giampaolo Ristits e della responsabile dei progetti di Sdag Cinzia Ninzatti, dall’altra la senatrice Laura Fasiolo. Tema della riunione: la questione dell’intermodalità ferroviaria Gorizia-Nova Gorica e sulle sue ripercussioni nell'economia del territorio.
Si sono affrontati in particolare i punti dell'integrazione strutturale a livello ferroviario dell'ultima tratta per il potenziamento del polo logistico intermodale e transfrontaliero di Gorizia-Sempeter Vrtojba , sviluppato nell'ambito del progetto europeo Tip in collaborazione con il Progetto Adria A. I rappresentanti di Sdag hanno presentato alla Fasiolo la situazione generale delle connessioni ferroviarie fra Italia e Slovenia, evidenziando i limiti strutturali esistenti per un vero rilancio e utilizzo concreto delle strutture gestite da Sdag. «Il nodo ferroviario di Gorizia Sempeter-Vrtojba per un vero rilancio economico - ha evidenziato senza mezzi termini Ristits - necessita della realizzazione dei due raccordi ferroviari detti “lunette” su cui è innestato il sistema intermodale di Sdag in modo da consentire l’ingresso bidirezionale dalla linea Gorizia-Monfalcone in territorio italiano e Nova Gorica-Lubiana in territorio sloveno. Ciò renderebbe il servizio davvero internazionale con benefici economici indubitabili».
La senatrice Fasiolo ha avuto così conferma anche da parte di Sdag della necessità e urgenza della predisposizione delle bretelle ferroviarie per lo sviluppo sia del trasporto merci sia del trasporto passeggeri, come il progetto Adria A prevede. Nel corso dell'incontro è emersa da più parti la priorità di far rete con le altre piattaforme logistiche, porti e interporti della Regione, per migliorare la connettività delle linee nazionali ed internazionali essendo Gorizia il secondo, irrinunciabile valico verso l'Est Europa. La riunione si è conclusa con la proposta condivisa di un allargamento del tavolo di lavoro agli altri soggetti portatori di interessi economici dei territori del Friuli Venezia Giulia e della Slovenia. Gorizia infatti non può ragionare da sola di ipotesi di sviluppo ma entrare, invece, in una logica più ampia di sinergia diffusa.
Come scritto nei giorni scorsi, si è accorto delle problematiche ferroviarie transfrontaliere pure il presidente della Commissione Trasporti del Parlamento europeo, Michael Cramer, che ha effettuato uno studio relativamente alle connessioni ferroviarie regionali dove si evince che l'Ue ha ancora collegamenti a macchia di leopardo in corrispondenza ai confini nazionali. «E lo studio - ha spiegato Sandra Sodini, direttore di Gect Go - ha individuato il nodo ferroviario di Gorizia, Nova Gorica, Sempeter Vrtojba come uno dei 15 nodi mancanti più "eclatanti" d'Europa ed è attualmente all'attenzione dei massimi vertici europei la possibilità di poter dare priorità di finanziamento ai nodi regionali e non solo alle grandi infrastrutture dei corridoi europei».
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