Auto elettriche, il Comune di Trieste si attiva
Entro il prossimo anno Trieste avrà il suo piano di distribuzione sul territorio delle colonnine di rifornimento per le automobili elettriche. È questo l’annuncio dato ieri dall’assessore comunale per la Mobilità e il Traffico, Elena Marchigiani, nell’ambito dell’incontro svoltosi all’Auditorium del Revoltella, che aveva per tema il cosiddetto “car sharing” e che ha visto la partecipazione dell’assessore provinciale Vittorio Zollia, di Massimo Carratù, direttore della Direzione Energia di AcegasAps spa, di Giovanni Piccoli, direttore di area in AcegasAps e del docente universitario Romeo Danielis.
Nel corso dell’appuntamento, inserito fra gli eventi della Settimana europea della mobilità, che si concluderà lunedì prossimo, Marchigiani ha anche sottolineato che «il car sharing (il meccanismo che prevede l’uso di un’automobile in luogo del suo acquisto, pagando un noleggio alle aziende fornitrici dei mezzi, ndr) non è la soluzione per una città delle dimensioni di Trieste. Non a caso - ha aggiunto - il car sharing si sta sviluppando soprattutto a Milano, dove c’è una grande area metropolitana. Per Trieste - ha proseguito - immagino invece una crescita del cosiddetto “car pooling”, meccanismo che prevede comunque che uno degli utilizzatori del mezzo sia anche proprietario, mentre gli altri pagano i consumi e la manutenzione». Carratù, in questo contesto, ha annunciato che «entro il 2015 Trieste sarà inserita nel novero delle città italiane dove si sperimenteranno le nuove filosofie di mobilità sostenibile. L’automobile elettrica è il futuro - ha ribadito - perché riduce i consumi, l’inquinamento, in quanto produce la metà di co2 di un motore termico, e la dipendenza dal petrolio estero». A cura dell’AcegasAps, per tutta la settimana un’automobile elettrica sarà visibile in piazza dell’Unità d’Italia: «Se ne potranno capire utilizzo e modalità di ricarica - ha concluso Carratù - e ricordo che l’azienda sta predisponendo un progetto che prevede incentivi per le le ricariche». Romeo Danielis ha voluto puntualizzare che «le emissioni dipendono anche dalla dimensione dei mezzi. Quelli più grandi inquinano molto anche se elettrici, se si considera l’intero ciclo dei consumi. Le automobili elettriche - ha spiegato il docente universitario - sono una soluzione soprattutto se combinate con un valido e moderno sistema di produzione, bisogna cioè utilizzare le fonti energetiche rinnovabili. L’auto elettrica - ha proseguito Danielis - diventa economicamente interessante quando si fanno almeno 15mila km all’anno». Zollia ha osservato che «il problema principale è il cambio di mentalità, processo piuttosto complesso e di non immediata attuabilità. Non sempre il passaggio all’elettrico comporta un miglioramento sotto il profilo dell’impatto ambientale - ha affermato, riprendendo il ragionamento di Danielis - in quanto serve una complessiva modifica di abitudini e atteggiamenti verso la mobilità urbana».
Ugo Salvini
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