Autisti di bus aggrediti, appello alla Prefettura
I sindacati scendono in campo all’indomani dell’ultima aggressione avvenuta sabato sera sulla linea urbana dell’Apt Monfalcone-Ronchi, nei confronti del conducente all’interno della cabina di guida. Attraverso l’Unione sindacale di base-Lavoro privato Friuli Venezia Giulia, con Willy Puglia, si rivolge alla Prefettura di Gorizia e all’Ass Isontina chiedendo di individuare accorgimenti preventivi di dissuasione, in grado di garantire il miglioramento delle condizioni di sicurezza. Citano, ad esempio, l’installazione di paratie divisorie provviste di meccanismi di chiusura interna e chiavistelli capaci di proteggere il personale di guida, «com’è già avvenuto in altre aziende di trasporto pubblico italiane», compresa l’installazione del pulsante per la chiamata di emergenza, nonché telecamere interne e l’utilizzo di personale aziendale di vigilanza a bordo. «Tali accortezze - spiega l’Usb - si rendono assolutamente necessarie anche sui bus che svolgono servizio nella provincia isontina, con particolare riguardo al personale femminile adibito alla guida dei mezzi e a coloro che prestano servizio sulle linee serali e terminano il lavoro dopo le 22. Il tutto, «tenuto conto - aggiunge l’Usb - degli interventi adottati dall’azienda Apt ritenuti peraltro del tutto insufficienti dal personale di guida, che viceversa accoglierebbe con grande compiacimento anche un’eventuale scelta aziendale di costituzione di parte civile in tutti i procedimenti relativi alle aggressioni, ma anche l’attivazione di una forma assicurativa aziendale».
L’Usb rileva i «frequenti episodi di aggressioni verbali e fisiche ai danni dei conducenti, da parte di persone squilibrate o malintenzionate, che continuano ad assalire gli addetti (uomini e donne), all’esterno del bus, ma anche all’interno della cabina di guida durante la marcia del mezzo pubblico, determinando condizioni di oggettivo pericolo per l’incolumità degli autisti e per la stessa utenza». Ricorda poi anche l’evento del 30 gennaio, quando l’autista del bus extraurbano della linea 51 Trieste-Monfalcone delle 23.50, ha subito un’estorsione di 100 euro da parte di un ragazzo travestito da donna sotto la minaccia di essere picchiato dai suoi complici. E aggiunge: «Questi avvenimenti comportano pesanti conseguenze per gli autisti che, a seguito delle lesioni riportate, sono talvolta costretti al ricovero ospedaliero, a lunghe convalescenze e in alcuni casi all’obbligo di sottoporsi alla profilassi anti Hiv o per evitare altre gravi forme infettive, determinando anche rilevanti implicazioni psicologiche».
L’Usb sottolinea, infine, il fatto che «spesso gli aggressori sono già noti alle forze dell’ordine, in quanto emarginati o assistiti dai Centri di igiene mentale, e un’eventuale rivalsa penale o civile nei loro confronti si rileva di non facile attuazione».
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