Austriaci, serbi e ungheresi fanno “shopping” immobiliare a Trieste
TRIESTE Hanno un budget attorno ai 150 mila euro, e scelgono Trieste per fare i loro investimenti immobiliari. L’estate 2019 segna un aumento di persone che arrivano dall’estero, austriaci in testa, ma anche serbi e ungheresi, per trovare una seconda casa in città. Un incremento di presenze che, secondo Andrea Oliva, presidente regionale Fimaa, la Federazione Italiana degli Agenti e mediatori d’affari, si attesta almeno sul 15% rispetto a luglio-agosto 2018. E le agenzie non vanno in ferie, per accontentare tutte le richieste.
«La crescita di turisti che vengono a Trieste in estate per trovare ville o appartamenti è evidente, non ci sono ancora dati precisi, ma - spiega Oliva - sentendo anche altri colleghi l’impressione di tanti è la stessa. Almeno un +15% rispetto allo scorso anno. Hanno varie nazionalità, con il dominio assoluto degli austriaci, ma ci sono anche serbi e ungheresi. Mai come nel 2019 le agenzie immobiliari stanno lavorando parecchio d’estate e, soprattutto a luglio ma anche agosto, gli appuntamenti sono tanti. Vengono in città una settimana, utilizzano le vacanze per uno scopo determinato. Trovare un immobile».
I turisti adorano Cavana, Borgo Teresiano e le zone vicine, ma continua anche la domanda per dimore di pregio e di grandi dimensioni, direttamente affacciate sul golfo. «Al primo posto c’è sicuramente il centro, piace moltissimo, poi per le case più grandi prosegue il successo delle abitazioni da Miramare a Duino. L’interesse si sta spostando anche verso Muggia, so che a Porto San Rocco ci sono alcuni condomini dove i proprietari sono per il 50-60% stranieri».
Sul fronte degli appartamenti i turisti cercano soluzioni che non richiedano troppi lavori e che si possano affittare in breve tempo. «La media di spesa è di 150 mila euro. Un mercato distinto rispetto a quello “top” di alcuni facoltosi acquirenti, soprattutto austriaci, decisi a comprano ville in Costiera da milioni di euro. C’è poi una ricerca costante di alloggi di dimensioni più ridotte, sia nel cuore di Trieste sia nella prima periferia, per affittarli. In quel caso la spesa è tra i 70 e gli 80 mila euro. C’è stata una persona che mi ha colpito, perché si è detta disponibile ad acquistare una decina di appartamenti. Sempre per locazioni. C’è attenzione anche ad alcune zone un tempo meno gettonate, come via Settefontane, viale d’ Annunzio, via Giulia o la zona dell’università. Perché l’obiettivo è affittarli a lungo termine, a studenti o famiglie, e il mercato non manca». Spesso quindi i cittadini che cercano una casa in affitto la trovano più facilmente da un proprietario austriaco. «I triestini infatti sfruttano eventuali seconde case unicamente a scopo turistico, certo è un mercato che rende di più, ma richiede anche più impegno nella gestione».
L’ostacolo che blocca molte vendite in città però è rappresentato dalle condizioni generali delle case. «Gli stranieri spesso si stupiscono per il degrado di alcune abitazioni, magari per anni chiuse o sfitte. Sono quelle che faticano di più a trovare un nuovo proprietario. E poi i turisti chiedono ambienti da rinnovare ma non da ristrutturare perché hanno paura della burocrazia italiana, considerando poi moltissimi edifici hanno vincoli di vario tipo. C'è poi da dire - aggiunge Oliva - che non trovano imprese in grado di parlare la loro lingua, in particolare i tanti acquirenti austriaci, mentre vorrebbero informazioni e indicazioni in modo il più preciso possibile. E spesso non è fattibile». Ma come mai una corsa sempre più sentita alla scelta di case in città, gestite dall’estero? «Molti, austriaci, così come persone di altri Paesi, sono convinti che tutti gli investimenti fatti ora, renderanno tanto tra qualche anno. Credono che Trieste abbia un grande futuro». —
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