Auspici negativi anche dalla “fugarela” di Versa
VERSA. Pur con un giorno di ritardo anche la comunità di Versa ha onorato ieri sera il tradizionale rito epifanico con l'accensione della sua “fugarela”, allestita in mezzo ai campi a fianco della seicentesca chiesetta della Beata Vergine Lauretana. A innalzare il covone sono stati i rappresentanti del circolo ricreativo, che hanno pure organizzato il momento conviviale offrendo ai tanti presenti, che hanno seguito la cerimonia con molta partecipazione, del vin brulè e altri prodotti tipici locali, donati loro dalla gente del paese. Presente pure l'amministrazione comunale e l'amministratore parrocchiale don Stefano Goina, che prima dell'accensione ha brevemente ringraziato tutti coloro che si prestano per mantenere vive le nostre tradizioni. Anche a Versa, tuttavia, gli auspici tratti dalla direzione assunta dal fumo che si è sprigionato dal falò, non sono stati per nulla incoraggianti, come del resto era successo il giorno prima sia a Romans che a Fratta. Ad accendere la “fugarela” è stato anche quest'anno Danilo Peressin, seguito dallo sguardo attento dei presenti, che hanno atteso lo svilupparsi delle fiamme per osservando poi le prime volute di fumo sprigionatesi dal falò e capire da che parte erano dirette, in modo da trarre i dovuti auspici per la prossima annata agraria. Che non promette certamente bene, visto che il fumo si è diretto verso nord, come raramente accade, il che, tradotto dal frasario popolare, dice: “se al fun al va a tramontan, cjapa al sac e va a pan” (se il fumo va verso il nord prendi il sacco e vai in cerca di pane). Un agricoltore del luogo, però, ha fatto presente che negli ultimi due anni il fumo si è sempre diretto verso il mare, ma le annate agricola non sono state molto buone. E allora non resta che attendere e sperare.
Auspici poco favorevoli anche dai falò di Mariano e di Corona. Il primo è stato allestito vicino alla palestra e ha avuto la presenza del sindaco Cristina Visintin e del parroco don Michele Tomasin con la partecipazione della Befan. A Corona il covone è stato allestito nell’area dell’ex Centro agricolo. Due i falò epifanici a Gradisca: il primo acceso in borgo Trevisan alla presenza del sindaco Franco Tommasini e il secondo nel Salet a cura degli abitanti del borgo.
Edo Calligaris
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