Aurisina Cave, il Comune rileva l’ex Lega Nazionale

Dopo il restauro diventerà il nuovo centro teatrale e Altan sarà il direttore artistico Romita (Pdl) vuole ragguagli: «Decisione presa contro il parere dei funzionari»
Di Tiziana Carpinelli

DUINO AURISINA. Pur con i pareri sfavorevoli di regolarità tecnica e contabile, la giunta Kukanja ha deliberato la presa in consegna dell'ex Lega Nazionale, l’immobile in disuso di fine ’800 che su progetto artistico di Francesco Tullio Altan - per tutti il papà della Pimpa – è destinato, una volta reperiti i finanziamenti, a diventare il nuovo centro teatrale di Aurisina Cave. L'edificio a due passi dal municipio, di proprietà della Provincia, subirà un completo restyling, parallelo alla riqualificazione del borgo con una nuova piazza verde e percorsi ciclopedonali, cui si affiancherà il riuso dell’ex cava Pizzul: quinta scenica ideale per gli spettacoli estivi.

«La scorsa settimana abbiamo preso in consegna l'ex Lega Nazionale – precisa il sindaco Vladimir Kukanja - per metterne al riparo la realizzazione del progetto, inserito nel generale recupero di Aurisina cave, nel caso in cui le Province venissero dismesse. L'operazione non segnerà alcun onere e costo aggiuntivo a carico del Comune, né nell'esercizio finanziario di quest'anno né in quelli successivi». L'opera, come si legge nella delibera, “verrà inserita nella programmazione annuale e pluriennale a cura dei funzionari responsabili dei servizi competenti quando saranno definite le forme di finanziamento” per l'esecuzione dei lavori. Ma il capogruppo del Pdl e neoeletto presidente della commissione Trasparenza, Massimo Romita, contesta: «È una delibera che non ha efficacia».

Di qui la volontà a vederci chiaro nonostante le rassicurazioni dell'assessore al Bilancio, che vanno nel senso di “un'assoluta regolarità”. E difatti Romita ha già inoltrato la richiesta di convocazione della Trasparenza, ottenendo il via libera del segretario generale. A motivare la necessità di ragguagli, il fatto che la deliberazione giuntale s'è avuta “nonostante i pareri sfavorevoli dei funzionari”. E ancora: «È indice di improvvisazione: se la contabilità ha delle regole, queste vanno rispettate. La programmazione economica deve andare di pari passo agli atti del Consiglio. Perché questa forzatura? Se l'esecutivo ha preso impegni con la Provincia ha scordato che a monte mancano gli atti amministrativi. Siamo d'accordo – conclude Romita – sull'obiettivo, ma non sul metodo. Se al 31 dicembre le Province non esisteranno più, il Comune si accollerà le spese dell'edificio fatiscente?».

Per il responsabile del servizio lavori pubblici, “gli interventi di manutenzione dell'immobile, 1,9 milioni di euro in un più articolato programma di interventi del valore di 5 milioni 185mila euro, non risultano al momento inseriti nell'elenco annuale e nel programma triennale delle opere pubbliche”. L'iscrizione “è stata rinviata in attesa della precisa definizione delle fonti di finanziamento e verifica dei vincoli del patto di stabilità”. Per la responsabile del servizio finanziario la presa in carico “deve essere preceduta dall'adeguamento dei documenti di programmazione economico-finanziaria”. E “non può ritenersi provvedimento conforme ai principi elementari di una sana gestione del patrimonio pubblico”, prima di avere certezza di finanziamento.

Invece per il segretario generale “nel verbale di consegna vi sono pattuizioni e condizioni a tutela e nell'interesse dell'ente”, inoltre per ora “riveste un atto ancora propedeutico a un concreto avvio per l'attuazione dell'accordo di programma”. Insomma, zero problemi.

Quanto ribadito anche dal sindaco: «Grazie alla notorietà nazionale e internazionale di Altan e della Pimpa dovremmo trovare le porte aperte nella richiesta di finanziamenti: il progetto ha un'immagine forte e questo ci aiuta. Il momento è tragico e bruttissimo, per via del patto di stabilità, ma noi abbiamo cercato in questo modo di smuovere le cose per portare a casa un risultato: vivendo di inerzia non si va da nessuna parte e d'altro canto è un vero peccato far marcire simili edifici lasciandoli inutilizzati».

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