Aumentano le presenze romene, giù i serbi
Serbi e romeni si confermano le comunità di immigrati più presenti a Trieste. Mentre però i residenti di passaporto serbo risultano in calo rispetto alla fine del 2012, un calo come vedremo ancor più marcato in confronto alla flessione delle presenze straniere totali, quelli di nazionalità romena vanno in controtendenza, dato che invece l’Anagrafe ne conta oggi più di quanti ce n’erano nel dicembre di due anni fa. I romeni - di gran lunga i comunitari non italiani più numerosi in città, secondi in assoluto proprio ai soli serbi che rientrano invece nella lista dei cittadini extracomunitari - al 30 di giugno passato erano 2.654, il 13,7% dell’intera popolazione estera rilevata a Trieste. Diciotto mesi prima ce n’erano 2.435 e rappresentavano il 12,2% degli stranieri residenti.
I serbi, pur restando i primi della classifica dei non italiani in città, in questi 18 mesi sono scesi, e non poco, di numero. A dicembre 2012, di fatto, erano 5.624, il 28,1%. A giugno 2014 sono diventati 4.390, e anche mettendoci vicino i 772 jugoslavi di cosiddetta «non dichiarata opzione per attuale Stato», status non previsto dalle tabelle di fine 2012, il conto si ferma sotto di un buon mezzo miglialio rispetto all’anno e mezzo precedente: 5.162, per un incidenza sulla popolazione straniera totale che s’abbassa al 26,6%.
Come nel recente passato, il peso dei non italiani nelle varie circoscrizioni vede la Quinta, cioè quella di Barriera Vecchia e San Giacomo, che è peraltro la più popolosa in assoluto, al primo posto con largo margine: qui gli stranieri sono 8.754 su 49.762 residenti complessivi. Siamo al 17,6% di presenza estera. Uno su cinque insomma, o giù di lì, è un immigrato.(pi.ra.)
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