Aule e laboratori digitali nell’Isontino, c’è chi avrebbe preferito l’utilizzo delle risorse per sistemare gli edifici in sinergia con i Comuni
Pur apprezzando lo sforzo e l’impostazione i presidi chiedono anche
un supporto sugli aspetti burocratici a fronte del poco personale
GORIZIA «Ben vengano questi contributi, che forse sarebbero però stati uno strumento più efficace se mirato alle esigenze delle singole scuole, da individuare assieme agli enti locali».
La dirigente dell’istituto comprensivo Giacich di Monfalcone Maria Cardella accoglie con piacere i fondi del Pnrr, peraltro robusti per il suo istituto (186.290 euro, per le “classi innovative”) ma sottolinea anche un elemento di criticità. Se avere a disposizione risorse per rendere innovativa, sempre più digitale e moderna la didattica è importante, molte scuole purtroppo avrebbero priorità più basiche, come la sistemazione degli edifici. «Sia chiaro, è ottimo poter disporre di questi fondi del “Piano Scuola 4.0” - dice -, però penso anche che per le scuole sarebbe stato meglio avere delle risorse da utilizzare di concerto con gli enti locali, proprietari delle strutture e chiamati a gestirle, per sistemare le sedi che da tempo necessitano interventi. Penso ad esempio alla ristrutturazione delle facciate, la bonifica dall’umidità degli archivi, la climatizzazione delle aule, spesso inutilizzabili durante la bella stagione per le alte temperature, l’installazione di pannelli fotovoltaici. Insomma, è molto importante potenziare e modernizzare la didattica, ma urgente magari sarebbe rispondere anche ai bisogni delle singole scuole, diversificati sul territorio».
Dell’istituto Giacich ad esempio fanno parte ben 8 scuole, 4 dell’infanzia, 3 primarie e una media, tutte a Monfalcone, per un totale di 1.400 alunni.
Tra le criticità che le scuole si troveranno ad affrontare, nel far “fruttare” i fondi a disposizione, ci sono poi quelle di carattere più strettamente burocratico. «Molti istituti hanno organici insufficienti o insufficientemente preparati per gestire i fondi - sottolinea Vincenzo Caico, preside del liceo Buonarroti di Monfalcone che ha ottenuto 124 mila euro per i laboratori e 126.677 euro per le classi innovative -. In tal senso penso ci vorrà un supporto adeguato per le scuole. È comunque positivo poter migliorare la didattica, proponendo progetti che siano coerenti con l’offerta formativa dell’istituto, e spingere nella formazione delle professioni digitali con i laboratori». A proposito di laboratori, già dalla fine di agosto il Buonarroti confrontandosi con Edr e Comune di Monfalcone andrà a caccia di nuovi spazi per ospitare le aule visto il numero di iscritti aumentato in questi anni.
Spostandosi a Gorizia, poi, tra gli istituti finanziati c’è ovviamente il polo D’Annunzio-Fabiani, con i 164 mila euro per i laboratori e quasi 153 mila euro per le classi innovative. «Ora la priorità sarà progettare bene ciò che vorremo realizzare, allestiremo un gruppo di lavoro e stileremo un piano – dice la preside Marzia Battistutti -. Penso che le scuole oggi debbano tenersi al passo con i tempi, avvicinarsi alle modalità di comunicazione e apprendimento dei ragazzi. In questi anni ci siamo già organizzati con spazi didattici più moderni, postazioni a isola in grado di favorire lavori collaborativi, e sicuramente proseguiremo su questa strada potenziando ancora gli spazi, specie per gli indirizzi tecnici e scientifici, e per quello artistico».M.B.
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