Aule e laboratori digitali: nelle scuole dell’Isontino sono più di 4 i milioni in arrivo

Si va dalle reti wireless al cablaggio fino alla robotica e all’intelligenza artificiale. Petitti del polo liceale cittadino: «Sguardo rivolto alle professioni del futuro»
Marco Bisiach

GORIZIA Gli istituti scolastici isontini si proiettano nel futuro grazie ai milioni in arrivo dal Pnrr per il “Piano scuola 4.0”. Un progetto da oltre 2 miliardi complessivi a livello nazionale, mentre a livello regionale le risorse a disposizione ammontano in totale a 33 milioni e 300 mila euro. Una parte di questi, più di 4 milioni, finiranno nelle disponibilità degli istituti comprensivi e delle scuole superiori della provincia di Gorizia, per trasformare le classi in ambienti di apprendimento più moderni e innovativi, e per creare laboratori per le professioni digitali del futuro.

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Aule e laboratori digitali nelle scuole di Trieste. Ecco come vengono distribuiti gli oltre 6 milioni di fondi Pnrrr
Il Da Vinci - Sandrinelli. Foto Bruni

Due sono i rami di finanziamento. Il primo è quello che sostiene la creazione delle “classi innovative” (progetto Next generation classrooms), e può contare in Friuli Venezia Giulia su 24,7 milioni di euro. Ciascuna delle scuole del primo e del secondo ciclo potrà trasformare molte delle sue aule in ambienti moderni e versatili, pensati per una didattica nuova. Ecco allora arredi facilmente posizionabili e modulari, strumenti digitali, reti wireless o cablate per collegarsi facilmente e velocemente al web. Ogni istituto e dirigente potrà decidere autonomamente quali progetti creare e sostenere attraverso questi fondi, ma il governo ha pensato di mettere a disposizione di ogni istituto una serie di strumenti di accompagnamento, come il Gruppo di supporto del Pnrr, costituito al ministero dell’Istruzione e negli Uffici scolastici regionali.

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Il Nautico in piazza Hortis a Trieste

Il secondo ramo di contribuzione (da poco meno di 8,7 milioni nella nostra regione) si chiama invece “Next generation labs”, e si rivolge nello specifico alle scuole superiori. L’obiettivo è finanziare la realizzazione di laboratori innovativi nei quali gli studenti possano sviluppare competenze digitali specifiche nei diversi ambiti tecnologici più avanzati, come la robotica, l’intelligenza artificiale, la comunicazione digitale, la cybersicurezza. Il tutto simulando le attività e i processi legati alle nuove professioni, per formare figure che saranno sempre più richieste nel mondo del lavoro di domani. I laboratori, poi, permetteranno ai singoli istituti anche di ampliare la propria offerta formativa, e diventare così ancor più attrattivi.

Se la modulazione dei fondi per le classi innovative è più flessibile e variegata che tiene conto anche della dimensione degli istituti – e si va così ad esempio da un minimo di 55.887 euro concessi ai licei e al polo tecnico con lingua d’insegnamento slovena di Gorizia, fino ai 202 mila euro concessi al polo liceale goriziano –, per i laboratori le somme destinate alle scuole sono fisse: 124 mila euro a testa per i licei, e 164.644 euro per le superiori con almeno un indirizzo attivo di istituto tecnico o professionale.

A fronte di somme simili è sicuramente grande la soddisfazione dei dirigenti scolastici, consapevoli però del lavoro importante, e non semplice, che li attende per trasformare in iniziative concrete questi contributi.

«Siamo molto contenti di attenzioni di questo tipo per il mondo della scuola – dice la preside del polo liceale goriziano Giovanna Petitti –. La digitalizzazione della didattica vuol rispondere nel miglior modo possibile alla personalizzazione delle attività, alla valorizzazione dei talenti e all’inclusività della scuola. Lo sguardo è rivolto alle professioni del futuro, ed è per questo che punteremo su progetti formativi che si aggancino alle esperienze al di fuori dell’ambiente scolastico. Per concretizzare tutto ciò però è fondamentale un confronto con tutte le componenti della scuola, e ci rapporteremo anche con gli altri dirigenti scolastici del Friuli Venezia Giulia, per un percorso condiviso».

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