Aula inagibile e crepe sui soffitti: piano di restauro per il municipio di Trieste
TRIESTE La sala del Consiglio comunale da nove mesi risulta inagibile e lo resterà almeno fino alla prossima primavera. I lavori per riaprire gli spazi che ospitano l’organo rappresentativo di tutti i cittadini, verranno appaltati nelle prossime settimane. Intanto, in alcuni punti del palazzo municipale, anche a causa delle recenti scosse di terremoto con epicentro in Croazia, dei calcinacci si sono staccati dai soffitti e i dislivelli visibili in alcuni punti dell’immobile sono sempre più marcati.
Palazzo Cheba, insomma, necessita di cure e un piano degli uffici dei Lavori pubblici – supportato da un finanziamento della Regione che mette a disposizione fino a 3.556.800 euro – prevede la messa in sicurezza dal punto di vista sismico del grande edificio costruito tra il 1873 e il 1875 su progetto di Giuseppe Bruni. Ma partiamo dalla sala del Consiglio comunale, inaccessibile dallo scorso mese di maggio, quando era stata chiusa per problemi di stabilità. Un provvedimento, quello della chiusura, esteso anche agli uffici del terzo piano, che afferiscono all’area finanziaria e che si estendono sopra la sala del Consiglio.
La situazione pandemica ha imposto al Consiglio di riunirsi in videoconferenza, e questo per ora ha reso l’inagibilità dell’aula meno gravosa. Nei mesi scorsi è stata effettuata un’ulteriore verifica statica sul soffitto. Ad agosto era stato anticipato che se tutto fosse filato liscio – presentazione del progetto nei tempi dovuti, via libera della Soprintendenza e appalto dei lavori – le porte dell’aula si sarebbero riaperte tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021. Ma restano invece sbarrate. «A rallentare l’iter – precisa l’assessore ai Lavori pubblici Elisa Lodi – è stata anche la positività al Covid-19 di diversi dipendenti dell’area Lavori pubblici nel mese di dicembre. Comunque, nei prossimi giorni, manderemo in approvazione il progetto esecutivo di consolidamento strutturale che prevede una spesa complessiva di 250 mila euro. I lavori verranno appaltati non appena la delibera giuntale e la conseguente determina a contrarre saranno andate in porto».
A quel punto si procederà all’affidamento diretto del cantiere, facendo leva sulle misure contemplate dal decreto “Semplificazione” per accelerare lo svolgimento del restauro. «Prevediamo i lavori verranno effettuati nei mesi di marzo e aprile – anticipa Lodi – ma salvo imprevisti la sala verrà riaperta prima della conclusione dell’appalto, visto che la fase finale dell’intervento prevede dei lavori di finitura al piano superiore che non pregiudicano l’utilizzo della sala del Consiglio». «L’interesse dell’amministrazione – sottolinea – è certamente quello di vedere i consiglieri esprimersi in quella sala quanto prima, Covid-19 permettendo».
Altra partita sono invece i lavori che verranno effettuati sulla base della verifica sulla vulnerabilità sismica dell’intero palazzo che a occhio nudo, osservando alcuni punti all’interno dell’edificio stesso, si nota pendere verso Cavana. Al secondo piano, ad esempio, dove una transenna delimita ora il passaggio, le recenti scosse sismiche hanno fatto cadere dal soffitto dei calcinacci, ma osservando gli stipiti della porta è ben evidente il “movimento” del municipio. «Abbiamo già il progetto di fattibilità che è in corso di perfezionamento – spiega Lodi – e che verrà mandato in approvazione appena possibile. Occorrerà redigere, con incarichi esterni, il progetto definitivo ed esecutivo per poi perfezionare con la Regione il finanziamento». —
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