Audace e Trieste restano nella flotta della Marina

Una mossa “Audace” riporta a galla il nome di Trieste. «Le navi Audace e Trieste continueranno a solcare i mari, portando con orgoglio nel mondo il tricolore con le insegne della Marina Militare» annuncia la deputata del Pd Debora Serracchiani. L’ex presidente della Regione, che a suo tempo si era fatta carico della questione, riporta le informazioni ricevute dal capo di gabinetto del ministero della Difesa, il generale Alberto Rosso, in seguito a una lettera inviata poche settimane fa. È stata la missiva dell’ex governatrice a provocare una specie di “corto circuito”, che ha rimesso in acqua i nomi tanto cari ai triestini.
La parlamentare dem, nella lettera, ricordava l’imminente demolizione del cacciatorpediniere lanciamissili Audace e chiedeva rassicurazioni sul nome della grande unità anfibia portaelicotteri destinata a sostituire la nave Garibaldi: notizie di stampa davano infatti come decaduta l'intitolazione a Trieste, in favore di quella all’ammiraglio Paolo Thaon di Revel. «La Marina Militare - riferisce Serracchiani - ha confermato che il nome “Trieste” sarà assegnato alla nuova unità, attualmente in costruzione nei cantieri navali di Castellamare di Stabia e di futura acquisizione nel nostro naviglio militare. È una notizia che accolgo con grande soddisfazione perché assegna un giusto ed auspicato onore a una città che vive letteralmente abbracciata al mare e che, non va mai dimenticato, è stata l’ultima a ricongiungersi alla Madrepatria nel 1954». Il cambio di nome, che era parso a tutti una specie di “ripicca” dei vertici delle forze armate, non ci sarà. Ma non è finita. Serracchiani aggiunge che dall’alto ufficiale ha ricevuto «assicurazione che il nome “Audace” verrà senz'altro tenuto in debita considerazione nel processo finalizzato a determinare la toponomastica da assegnare alle unità navali di futura costruzione, nel rispetto delle consolidate tradizioni a cui la Marina Militare fa costante riferimento».
È il risultato di un lavoro ai fianchi inizato nel settembre scorso quando l’ex senatore Lorenzo Battista rivelò che la nuova portaelicotteri destinata a sostituire la nave Garibaldi non avrebbe portato più il nome della città di Trieste, sostituito a sorpresa con quello di Paolo Thaon di Revel, uomo di mare e ammiraglio, nel 1922 ministro della Regia Marina nel governo Mussolini (portano già il suo nome Borgo Revel, la frazione Calciavacca del Comune di Verolengo, in provincia di Torino, e un lungotevere di Roma). L’allora presidente della Regione Serracchiani non pensò due volte a scrivere un’accorata lettera all’ammiraglio Valter Girardelli, capo di stato maggiore della Marina Militare italiana. «Desidero - scriveva Serracchiani- unire la mia voce a quella dell’intera città, per la cui italianità tanti giovani caddero nella Grande Guerra, che per ultima si unì alla Madrepatria solo nel 1954, e che oggi si trova per così dire defraudata da un onore che, in tutta onestà, sicuramente le spetta».
La nuova portaerei Trieste è un’anfibia che avrà la lunghezza di 200 metri, una velocità massima di 25 nodi e sarà dotata di un sistema di propulsione combinato diesel e turbine a gas. Potrà portare a bordo oltre mille persone.
Il cacciatorpediniere Audace è sato in servizio nella Marina Militare italiana dall’inizio degli anni Settanta sino al 2005. Posto in disarmo nel 2006, nel maggio del 2018 è stato è stato trasferito ad Aliaga per essere demolito.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo