Attivisti distruggono piante di mais Ogm

Blitz dei centri sociali del Nordest a Vivaro nei campi di Fidenato. Danneggiata parte del raccolto

VIVARO. Hanno invaso il campo seminato a mais Ogm di Giorgio Fidenato e distrutto diverse pannocchie, nonché il cartello indicante la proprietà privata, incuranti di possibili denunce e della massiccia presenza di forze dell’ordine (una sessantina di agenti).

Avevano garantito, almeno a inizio mattinata, che non ci sarebbero state azioni di danneggiamento della coltivazione, ma così non è stato. E quello di ieri mattina a Vivaro ha tutta l’aria di non rimanere un episodio isolato. Gli ambientalisti contrari al biotech, che hanno preso parte alla manifestazione anti-Ogm, minacciano di mettere in campo azioni più pesanti. Intendono trebbiare con le gambe la coltivazione di Fidenato, come già fatto il 9 agosto 2010. In prima linea Luca Tornatore, dei centri sociali del Nordest. «Nessuna azione violenta, anzi. La nostra è resistenza. Quella di Fidenato è una violenza con gravi ripercussioni» è il commento di Tornatore, che, assieme ad altri ambientalisti, si è dichiarato pronto a «trebbiare, a breve, con le gambe il campo di Vivaro. «Non escludiamo questa possibilità - ha detto -. La distruzione, comunque, dovrebbe già essere messa in atto sulla base del decreto interministriale di luglio, che vieta le coltivazioni Ogm».

Tornatore ha rimarcato di non avere alcun timore per i provvedimenti che verranno assunti dopo l’atto di ieri. Ci sono gli estremi per una denuncia, ma questo è secondario per gli ambientalisti contrari al biotech. Oltre al danno alla coltivazione, infatti, è stata violata la proprietà privata. Il campo di Fidenato è circondato da una catena e in più punti sono presenti cartelli indicanti il divieto d’accesso. I manifestanti hanno abbattuto i cartelli e si sono fatti spazio tra le pannocchie, distruggendone una parte. «Ci denuncino pure per quanto fatto - ha dichiarato Tornatore -: non abbiamo alcun timore e combatteremo anche questa battaglia nei tribunali. E’ necessario fare spazio alla vita dentro questo campi: quanto abbiamo messo in atto stamattina (ieri per chi legge, ndr) era il minimo che potessimo fare. Un atto simbolico per fare capire che sono le pratiche di massa a creare la legittimità. E’ necessario formare una coalizione sociale non soltanto contro gli Ogm, ma contro il sistema dell’agricoltura che va rivisto».

In realtà, stando a quanto dichiarato dai manifestanti in apertura di mattinata, non doveva esserci alcuna invasione del campo di Fidenato. Tantomeno una distruzione. Era previsto solamente il deposito di alcune zolle di terra «non contaminate da semi alieni», come loro stessi hanno definito gli Ogm, accanto alla coltivazione. «Abbiamo deciso di non danneggiare una proprietà privata, ma di limitarci a un gesto simbolico di decontaminazione» aveva dichiarato intorno alle 10.30 Oscar Missero, coordinatore di Tutela biodiversità. Poi, però, la situazione, dopo le 11, è degenerata.

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