«Attenti a non lasciare sguarniti i confini»

Forze di polizia trasferite a Milano per l’Expo, Serracchiani scrive ad Alfano: «Siamo molto preoccupati, il governo intervenga»
Il ministro dell'Interno Angelino Alfano e la vicesegretaria del Pd Debora Serracchiani partecipano al convegno "Italia 2015: il paese nell'anno dell'Expo" nel Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio, Firenze, 28 marzo 2015. ANSA/ MAURIZIO DEGL' INNOCENTI
Il ministro dell'Interno Angelino Alfano e la vicesegretaria del Pd Debora Serracchiani partecipano al convegno "Italia 2015: il paese nell'anno dell'Expo" nel Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio, Firenze, 28 marzo 2015. ANSA/ MAURIZIO DEGL' INNOCENTI

TRIESTE. Non si può sguarnire il confine nord-orientale. Non adesso che i flussi migratori sono diventati, parola del prefetto di governo, «emergenziali» anche per il Friuli Venezia Giulia. E pazienza se lo Stato deve tutelare l’Expo. Debora Serracchiani scrive ad Angelino Alfano e gli manifesta la propria preoccupazione per l’erosione delle forze di Polizia nelle zone di frontiera della regione. La presidente non sottovaluta il problema, segnalato sin da inizio aprile dalla segreteria provinciale di Gorizia del sindacato italiano unitario lavoratori Polizia (Siulp), allarmato dalla richiesta di 14 sue unità. I numeri si sono poi gonfiati: dopo i 54 agenti della Polizia di frontiera di Trieste, Gorizia e Tarvisio, il ministero dell’Interno ha chiesto altri 56 uomini della Polizia ferroviaria regionale. Un totale dunque di 110 poliziotti chiamati a contribuire al piano antiterrorismo a difesa degli obiettivi sensibili dell’esposizione milanese lunga sei mesi, da inizio maggio a fine ottobre.

Con queste premesse Serracchiani trasmette ad Alfano la «forte preoccupazione» sua e della popolazione per il trasferimento in Lombardia di forze di Polizia dislocate in Friuli Venezia Giulia, che «rischia di sguarnire il confine nord-orientale in un momento delicato e complesso a causa dei flussi migratori regolari, irregolari e di rifugiati». La richiesta è di una risposta «immediata e concreta» da parte del governo perché in ballo c’è la sicurezza dei cittadini regionali.

A manifestare preoccupazione, spiega Serracchiani ad Alfano, non è solo la Regione, ma sono anche enti locali, organizzazioni sindacali e pure il procuratore aggiunto della Procura della Repubblica di Udine, «che ha già effettuato un sopralluogo presso la sede della Polizia di Frontiera di Tarvisio, ridotta di un terzo con la partenza di un primo contingente di 14 agenti con direzione aeroporto di Bergamo». Dopo Gorizia anche Tarvisio ha infatti manifestato (pure in questo caso con una lettera ad Alfano, scritta dal sindaco Renato Carlantoni, che ha parlato del suo comune come di una «piccola Lampedusa del Nord») la sua contrarietà alla riduzione di lunga durata delle forze locali, visto che i 14 poliziotti saranno presenti a rotazione negli aeroporti della Lombardia fino al 31 ottobre, ultima giornata dell’Expo.

«Apprendiamo che il totale degli agenti da trasferire temporaneamente in Lombardia dimezzerà di fatto l'intero comparto della Polizia di Frontiera sul confini italo-austriaci e italo-sloveni – aggiunge la governatrice nella lettera al ministro –. Non solo, sono previsti anche trasferimenti di agenti impiegati localmente dalla Polizia Ferroviaria e dai Carabinieri». Ricordato che il Fvg «è una porta d'ingresso terrestre all'Italia come lo è il mare per il Sud», Serracchiani avverte infine che l'emergenza aumenterà con la buona stagione, e per affrontarla saranno dunque necessari un riequilibrio dei trasferimenti e una rapida definizione dei protocolli di collaborazione tra le Polizie di Italia, Austria e Slovenia, con la conseguente costituzione di pattuglie miste a presidio dei confini.

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