Attacco di cuore dopo la sciata: triestino salvato nel Cadore

Francesco Slocovich, presidente della Fondazione Casali, si è sentito male dopo la gara del Rotary. Decisivo il soccorso del cardiologo della Salus Marini
Francesco Slocovich in un'immagine di archivio di qualche anno fa
Francesco Slocovich in un'immagine di archivio di qualche anno fa

SAN VITO DI CADORE Un improvviso forte dolore al petto, dopo la gara di sci, il pronto intervento dei dottori presenti e il lieto fine: malore, ieri, a San Vito di Cadore, per uno dei partecipanti al Meeting distrettuale di sci alpino dei Rotary Club Trieste e Cortina Cadore. Il 70enne triestino Francesco Slocovich, persona conosciuta in città per il fatto di aver ricoperto nel tempo diversi incarichi pubblici, è stato salvato dal medico di servizio e da un cardiologo suo amico, il responsabile della Cardiologia della Salus Roberto Marini. Slocovich è stato trasportato all’ospedale San Martino di Belluno con l’elicottero del 118 e le sue condizioni sono via via migliorate: tecnicamente, ha sofferto di una sindrome coronarica acuta. In parole più semplici: un principio di infarto.

È successo tutto molto velocemente, alla fine della pista Serpentina di San Vito di Cadore, quando era finita la gara di sci agonistico. Slocovich aveva fatto entrambe le discese previste, quando si è improvvisamente sentito male. Una fitta nella zona del cuore, che ha fatto pensare, per l’appunto, a un infarto. Determinante la presenza per regolamento del dottore e dello specialista - Marini della Salus per l’appunto - che sono arrivati subito in suo aiuto, ancor prima dell’intervento dei poliziotti del Soccorso piste, che hanno provveduto a portarlo in sicurezza fino alla baita Sun Bar.

Qui è stato necessario chiamare il 118 ed è toccato ai sanitari dell’ambulanza sottoporlo a un primo elettrocardiogramma. Poi il trasferimento in elicottero all’ospedale San Martino, dove il paziente è stato sottoposto a tutta una serie di esami cardiologici e a un angioplastica, per ripristinare il flusso del sangue al cuore. Sta già meglio: «Ci siamo spaventati», ammette Giorgio Sulligoi del Rotary di Trieste, «anche perché ci risulta che non avesse mai avuto problemi di questo tipo. È importante la presenza del medico, anche perché molti partecipanti hanno ormai una certa età».

Nel tardo pomeriggio è stato possibile parlare anche con Slocovich, che nel capoluogo giuliano è come detto persona molto conosciuta e stimata. È presidente del Consiglio d’amministrazione della Fondazione Casali ed è stato tra le altre cose manager della Parisi e a capo dell’Ezit, l’Ente zona industriale Trieste: «Ora sto bene, ma ho avuto una minaccia d’infarto. Sono stato sottoposto ad angioplastica e dovrò rimanere per qualche giorno ricoverato all’ospedale di Belluno. Tutto a posto». Slocovich sente di dover fare i complimenti alla sanità e ai servizi di sicurezza bellunesi: «Un servizio eccellente. Tra la polizia, i guardia piste, l’elicottero e l’ospedale di Belluno, soprattutto l’Unità coronarica, il voto è 10 e lode. Mi hanno operato d’urgenza e adesso va tutto bene. Stavo finendo di sciare e ho sentito il classico, maledetto dolore al petto. Per fortuna c’erano i medici che mi hanno soccorso e salvato».—


 

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