«Assurdo aprire a due metri dallo Spak»
In quel parallelepipedo di mattoni color melanzana sbiadita ch’è diventato il centro commerciale La Vela resistono eroicamente alla concorrenza i 14 lavoratori del supermercato Spak. Benchè il polo d’acquisto abbia perso nel tempo oltre allo smalto (l’intero piano superiore, dove una volta sorgevano Bernardi e un’ampia sala giochi è inaccessibile) numerose attività, il supermercato lavora bene, servendo un bacino d’utenza non soltanto panzanino, ma esteso a Largo Isonzo e anche ad altri quartieri.
«Oggigiorno la gente si sposta in auto e va dove c’è più convenienza - spiega il responsabile del punto vendita Ivan Passeri -. Se temiamo lo sbarco delle Coop? No: i prezzi praticati sono molto diversi dai nostri, che sono più bassi. Al di là dell’iniziale curiosità, non credo che perderemo la nostra clientela».
Quanto alla scelta di collocare un nuovo market a ridosso di un altro così commenta: «Non vedo il motivo per posizionarsi così vicini, forse per “scannarsi”?». Allo Spak della Vela lavorano soprattutto giovani: tirocinanti, apprendisti e diversi contrattualizzati a tempo indeterminato. Ci sono timori per l’imminente ingresso di Alleanza 3.0 nella piazza panzanina? «Non siamo preoccupati più di tanto - ribatte Passeri -: rappresentiamo una realtà piccola, ma presente sul mercato del Triveneto. Nella nostra regione la catena Spak ha in tutto tre punti vendita, due a Udine e uno appunto a Monfalcone». «Personalmente - prosegue - trovo assurdo che si apra un nuovo supermercato a due metri di distanza da un altro, ma noi continueremo ad andare per la nostra strada. D’altro canto credo che in via Colombo non ci fosse più molta vivacità. Speriamo che il nuovo arrivo porti più movimento e dunque più lavoro anche per noi».
Il biglietto da visita del supermercato è «l’impegno e la cordialità: ormai si lavora anche la domenica e si deve cercare di offrire il miglior servizio possibile». Intanto la novità è che ci sarà un rinnovo dei locali a breve. «Si tratta - conclude il responsabile del punto vendita - di un progetto che era stato già stabilito prima dell’arrivo delle coop. Puntiamo a rinnovare gli ambienti e a una nuova dislocazione più funzionale: dopo dieci anni è giusto cambiare le strutture interne, diventate un po’ vetuste. E sulla pescheria, per il momento, pende un punto di domanda». Non è detto, insomma, che sia mantenuta nella versione 2.0 di Spak. (ti.ca.)
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