Assicurazioni Generali, l’assemblea minuto per minuto

Aggiornamenti in tempo reale. Mentre fuori gli attivisti di Greenpeace hanno inscenato la protesta, dentro l'Assemblea porta avanti i lavori.
Ore 13.34. IL VOTO AL BILANCIO. Il bilancio Generali raccoglie una approvazione quasi integrale dall'assemblea degli azionisti, con una percentuale 'bulgara": Al momento del voto erano presenti azionisti in proprio o per delega con il 52,8% del capitale e di questi per il 99,7% hanno votato a favore.
Ore 13.12 «Anche alla luce degli eccellenti risultati dell'esercizio 2017 che confermano la validità ed
efficacia del piano strategico, il gruppo Generali è perfettamente posizionato per raggiungere tutti gli obiettivi fissati per il 2018 - ha poi ricordato Donnet -. Nello specifico questo riguarda anche il target di dividendo cumulato di 5 miliardi, che dal 2015 ha seguito una traiettoria in crescita».
Ore 13. Il gruppo Generali «non considera al momento» la possibilità di effettuare un buy back, il
riacquisto di azioni proprie. Lo ha affermato in assemblea l’a.d. Philippe Donnet, in risposta alla domanda di un azionista.
Ore 12.53 In Generali «un riacquisto diazioni proprie al momento non viene considerato». Lo ha detto il
group ceo Philippe Donnet.
Ore 12.51. Con l'andamento in Borsa del titolo Generali «abbiamo invertito negli ultimi due anni
dall'investor day la tendenza di performance relativa rispetto ai nostri competitors». Lo ha detto il group ceo Philippe Donnet rispondendo in assemblea alle domande di un socio sulle valutazioni a Piazza Affari del titolo, ritenute insoddisfacenti dall'azionista. «La perdita di valore del titolo Generali avvenuta negli anni passati si situa in un contesto macroeconomico e finanziario che ha risentito di un notevole
impatto della crisi dei debiti sovrani e del conseguentescenario dei bassi tassi di interesse, nonché successivamente» della crisi della banche italiane, ha spiegato Donnet.
«Questa evoluzione non è stata diversa dall'andamento del mercato italiano. Molto peggiore» è stato «l'andamento dei nostri competitors», per valutare l'andamento di un titolo «dobbiamo guardare lo stesso settore di attività. L'andamento nostro è stato dopo un periodo di calo del -59,5% a fronte del calo
dell'8,8% dei concorrenti »da novembre 2016 è stato ilcontrario. I nostri competitors hanno guadagnato il 18,4% quando noi abbiamo guadagnato il 40,7%».
Ore 12.46. «Come Generalinon commentiamo rumor su possibili accordi commerciali. Però
è importante chiarire che qualunque strategia di Generali, presente e futura, terrà in grandissima considerazione ilnostro canale agenziale che avrà sempre un ruolo centralenella distribuzione del gruppo in Italia». Così Philippe Donnet, ceo di Generali, rispondendo alle domande degliazionisti, ha commentato le recenti indiscrezioni su un accordo di distribuzione sul Danni con Poste Italiane.
Ore 12.41. «La posizione è prevista dallo statuto ma al momento non è assegnata». È stata questa l'unica
risposta del presidente di Generali Gabriele Galateri, interpellato da un azionista in assemblea circa la possibile nomina di un direttore generale.(ANSA)
Ore 12.40. «Noi come Generali non commentiamomai rumor usciti sui giornali circa possibili accordi
commerciali con parti terze. È importante chiarire che qualunque strategia presente e futura terrà sempre in grandissima considerazione il canale agenziale, che ha sempre avuto e avrà sempre un ruolo centrale nella nostra distribuzione di Generali in Italia». Lo ha detto il group ceo Philippe Donnet rispondendo alla domanda di un socio rispetto a possibili partnership con Poste Italiane
Ore 12.27. Gli effetti dell'azione coordinata degli ecologisti si fanno sentire anche all'interno dell'assemblea di Generali. L'Ansa riporta come diversi ecologisti abbiano preso la parola in assemblea registrandosi come azionisti, con interventi per richiamare l'attenzione sull'economia del carbone nell'Est Europa, in particolare Polonia e Repubblica Ceca.
Alla compagnia è stato chiesto di chiarire la propria esposizione e i criteri di deroga rispetto alla dichiarata volontà di disinvestire dalle società legate al carbone.
Ore 10.55. I fondi esteri sono presenti all’assemblea di Generali a Trieste con una quota del 22,91%,
leggermente inferiore rispetto al 24,3% registrato nell’edizione del 2017. Tra i principali azionisti la quota esatta di Mediobanca ammonta al 12,97%, sostanzialmente in linea con il 12,98% dello scorso anno.
Ore 10.34. «Dal 2016 a oggi il prezzo del titolo è cresciuto del 40,7% contro una media dei titoli assicurativi europei del 18,4%». Lo ha detto il group ceo di Generali, Philippe Donnet, nel suo intervento all'avvio dei lavori dell'assemblea degli azionisti del gruppo assicurativo a Trieste. «Tale performance rappresenta un'inversione di tendenza rispetto agli ultimi 10 anni», ha aggiunto Donnet. «Siamo pienamente soddisfatti, ma siamo anche convinti di poter fare meglio».
Ore 10.32. Rafforzamento di alcuni soci storici italiani nell'azionariato di Mediobanca. È quanto emerso dalla
lettura del libro soci all'assemblea degli azionisti del gruppo assicurativo in corso a Trieste. Mediobanca si è presentata in assemblea con il 12,95%, il gruppo Caltagirone è salito al 4%, la Delfin di Leonardo Del Vecchio è rimasta stabile al 3,15% e la famiglia Benetton è salita al 3,04%
TRIESTE. Tutto è pronto per l’assemblea delle Generali che si svolgerà giovedì 19 aprile dalle 9 alla Stazione Marittima. Le Generali presenteranno ai soci conti in crescita con un utile netto di 2,1 miliardi (+1,4%) e un risultato operativo record a quota 4,89 miliardi (+2,3%) che il Ceo Philippe Donnet ha definito «il migliore della nostra storia». Il gruppo proporrà ai piccoli azionisti un dividendo di 0,85 euro (+6%). Inoltre per la prima volta nella storia, parte dell’assemblea sarà trasmessa in streaming sul sito della compagnia con gli interventi del presidente Gabriele Galateri, dell’amministratore delegato Philippe Donnet e del group financial officer Luigi Lubelli.
Il nocciolo duro dei soci industriali che governano sul Leone si è intanto rafforzato. Un segnale di fiducia nel lavoro del management guidato da Donnet, come ha sottolineato il presidente Galateri nell’intervista concessa a Il Piccolo.
É noto che in questi mesi c’è stata la crescita del gruppo Caltagirone arrivato al 4% e l’entrata in campo della famiglia Benetton con il 3% oltre agli azionisti storici Mediobanca, Del Vecchio (3,1%) e De Agostini (1,7%). Tutto ciò mentre Piazzetta Cuccia ha annunciato da tempo l’intenzione di voler scendere dal 13 al 10%. Il gruppo, vero crocevia della finanza italiana con i suoi 500 miliardi di asset, resta al centro dei riflettori anche per la crescita dei soci esteri che nell’ultima assise valevano il 24,4%. Da registrare una certa maretta in Ferak, la holding del Nordest che ha in mano l'1,37% della compagnia dove è in corso un battaglia legale dei soci veneti (Finint, Veneto Banca e Zoppas) contro l'aumento di capitale da 70 milioni della società, voluto dall'azionista di maggioranza Amenduni. Su Generali il presidente di Finint, Enrico Marchi, ha rilevato che «la compagnia stia lavorando bene e siamo tranquilli». Vedremo oggi alla conta in assemblea come si delineano i nuovi equilibri nel capitale del Leone.

Superata la fase della ristrutturazione finanziaria, il Ceo francese con la passione del rugby da oggi è impegnato nel tracciare la fase due del Leone, quella della crescita. Ormai il mondo delle polizze si sta rimodellando sul profilo di colossi come Amazon. E anche le Generali stanno accelerando sul fronte della riconversione tecnologica del business. Il nuovo piano industriale sarà presentato durante il prossimo Investor Day (il 21 novembre a Milano) dopo la stagione del taglio dei costi e dell’uscita dai mercati non strategici.
Nell’era dei tassi a zero il gruppo continuerà a favorire l'offerta di polizze meno sensibili al livello dei tassi di interesse e con minore assorbimento di capitale. Dal punto di vista industriale si sta completando il turnaround iniziato con l’era di Mario Greco e proseguito da Donnet. Dopo la concentrazione dei marchi in Italia, lo stesso processo sta avvenendo in Germania dove prosegue la riorganizzazione di Generali Deutschland guidata da Giovanni Liverani.

Ieri il gruppo ha annunciato la vendita delle attività in Belgio per 540 milioni. Alla fine il Leone abbandonerà una quindicina di mercati considerati non strategici: con l’operazione di ieri è stato già superato il miliardo di euro che servirà a rafforzare il gruppo nelle aree chiave, come i Paesi dell'Est, il core business europeo (Italia, Germania e Francia), l'America Latina e l'Asia. Dai risultati emerge un rafforzamento della posizione di capitale con un Solvency Ratio del 230%, di fatto raggiungendo con due anni d’anticipo rispetto al piano l’obiettivo di riduzione dei costi. Uno sforzo premiato dal mercato. Da inizio 2018 il titolo delle Generali è nettamente al comando rispetto ai big assicurativi europei con un rialzo (al 13 aprile) del 6,4% contro i ribassi dell’1,09% di Allianz e dell’8,23% di Axa.
Riproduzione riservata © Il Piccolo