Assenteista a processo per calunnia
Due anni di reclusione per aver calunniato un poliziotto del commissariato di San Sabba dicendo «Quell’agente mi ha rubato 90mila euro».
È questa la pena che il pm Federico Frezza ha chiesto al giudice Guido Patriarchi, durante il processo celebrato con rito abbreviato, per Claudio Coretti, 57 anni, il portiere-fattorino in servizio negli uffici del Comune di via Genova, con la passione per le auto (ne possiede 12 tra cui una Ferrari), che lo scorso agosto ha patteggiato 9 mesi per assenteismo. E è stato intanto licenziato.
La vicenda dei 90 mila euro nasce proprio dagli adempimenti successivi all’arresto per assenteismo di Coretti. Ecco cosa è successo. Quando il pm Frezza, su istanza del difensore Roberto Corbo, ha concesso il dissequestro dei beni finiti sotto la lente dei poliziotti del commissariato che indagavano per la vicenda, Coretti durante un interrogatorio ha accusato un poliziotto di essersi impossessato, nel corso della perquisizione, della somma di 90mila euro e in particolare di 180 banconote da 500. Tutti questi soldi, secondo Coretti, sarebbero stati custoditi in un sacchetto assieme ad alcune carte di credito. Il tutto era celato in una cassetta di sicurezza all'interno della filiale Unicredit di corso Italia. In sostanza l'uomo ha dichiarato che quando gli è stata restituita la cassetta di sicurezza, al termine dell'istruttoria del procedimento per assenteismo, quel denaro frutto a suo dire di un’eredità risultava appunto sparito. E che se l’era preso un poliziotto della squadra che aveva fatto la perquisizione.
Le indagini a carico dell’agente hanno però smentito decisamente la dichiarazione del portiere-fattorino del Comune. Il quale qualche giorno dopo, alla fine, ha ammesso di non aver detto la verità: «Mi sono confuso. Non volevo accusare nessuno. Ho una certa età e non sono lucido». Quel denaro e quelle carte di credito nella cassetta di sicurezza non ci sono mai stati.
I fatti risalgono al maggio dello scorso anno. In quegli stessi giorni era stato aperto il fascicolo per la calunnia nei confronti dell’agente del commissariato di San Sabba.
Claudio Coretti si era presentato assieme al suo difensore, l’avvocato Roberto Corbo dal pm Frezza dopo aver versato un bonifico per la somma di 435 euro e 69 centesimi a favore del Comune: praticamente il corrispettivo delle ore non lavorate. Lo aveva fatto per chiudere la vicenda. Nell’occasione aveva detto: «Mi dispiace per quello che è successo (l'assenteismo, ndr). In futuro mi guarderò dal comportarmi in questo modo. Non sono disonesto. Non ho mai rubato, semmai ho aiutato. Questo sì. È vero, ogni tanto andavo a casa, ma il lavoro lo facevo. Non mi sento colpevole: forse sbadato, ma colpevole proprio no». Qualche ora dopo aveva aggiunto: «Mi sono accorto che mancavano dalla cassetta in banca soldi e carte di credito. Ricordo di aver visto un poliziotto prendere una busta bianca. Ho visto che l’ha aperta e ha preso il contenuto: 180 biglietti da 500 euro».
Ma non era vero. Ora il pm ha chiesto il conto: due anni di reclusione.
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