Assegni antipovertà, corsa dal 22 ottobre
TRIESTE. C’è una data chiara, stavolta: giovedì 22 ottobre. Tra poco meno di due settimane i cittadini del Friuli Venezia Giulia potranno rivolgersi ai servizi comunali e fare domanda per ricevere l’assegno antipovertà. La conferma arriva dall’assessorato al Welfare e dal presidente della terza commissione in Consiglio regionale, Franco Rotelli, tra i maggiori artefici del provvedimento. Il primo in Italia, uno dei più attesi di questa legislatura.
Una precisazione necessaria per fornire spiegazioni alle numerose persone che nelle ultime settimane si sono recate dagli assistenti sociali comunali per avere informazioni. Tecnicamente, questo è l’iter: oggi, salvo intoppi dell’ultimo momento, la giunta Serracchiani approva in via definitiva il regolamento. La pubblicazione sul Bur, invece, è programmata per mercoledì 21 ottobre, stando ai calcoli degli uffici competenti. Visto che il regolamento prevede l’entrata in vigore immediata, già il giorno successivo e dunque giovedì 22 sarà possibile rivolgersi agli sportelli e presentare la documentazione.
Lo stesso Rotelli invita i potenziali beneficiari a farsi avanti subito: «Vorrei che le persone facessero domanda già in ottobre in modo che possano maturare il diritto a partire da novembre, con l’erogazione del denaro prevista a gennaio. Quindi, ripeto, se si fa domanda già in ottobre, la decorrenza parte dal primo novembre. È cioè da quella data che si apre il credito, come una pensione. Per noi, dal punto di vista amministrativo, sarebbe anche un primo passo importante per renderci conto quel è l’effettivo bisogno nella popolazione e valutare come gestire e tarare, eventualmente, il provvedimento visto che ad oggi disponiamo soltanto di una simulazione».
Come emerso in sede di commissione, nella prima rata di gennaio (che viene riconosciuta a chi fa richiesta entro novembre) i cittadini potranno incassare gli importi di due bimestri, quindi riceveranno un doppio versamento che copre il periodo novembre-dicembre 2015 e gennaio-febbraio 2016. Una sorta di anticipo, deciso su spinta sia di Rotelli che dell’assessore Maria Sandra Telesca, convinta dell’opportunità «di andare incontro alle aspettative suscitate in questi mesi».
Il meccanismo funziona a scaglioni, con la possibilità di ricevere da un minimo di 70 euro a un massimo di 550. Con famiglie senza figli, anche con un solo componente, l’assegno può variare dai 70 ai 400 euro mensili (ma l’erogazione è bimestrale) a seconda dell’Isee: da 0 a 1.000, da 1.000,01 a 2.000, da 2.000, 01 a 3.000, da 3.000,01 a 4.000, da 4.000,01 a 5.000, da 5.000,01 a 6.000.
Con un figlio a carico l’integrazione al reddito va da 170 ai 500 euro, mentre con 2 o più figli la Regione concede dai 220 ai 550 euro. Oltre a un Isee sotto i 6 mila euro, è necessario dimostrare – per almeno un componente del nucleo – la residenza di 24 mesi come minimo. Il potenziale beneficiario, inoltre, non deve risultare intestatario di autovetture di grossa cilindrata (non oltre i 2.000 cc se a benzina e i 2.500 cc se diesel, per le moto il limite è di 750 cc) e usufruire di altri trattamenti economici di natura previdenziale, indennitaria e assistenziale di valore complessivo superiore a 600 euro, elevati a 900 euro in caso di presenza nel nucleo di persona non autosufficiente.
Condizione necessaria per ottenere il contributo regionale sarà la sottoscrizione di un patto di inserimento lavorativo, che comporta la ricerca attiva di un’occupazione, l’adesione a progetti di formazione o inclusione professionale, un impegno scolastico con regolare frequenza, comportamenti di prevenzione e cura volti alla tutela della salute, svolgimento di attività utili alla collettività, anche nell’ambito di progetti realizzati da realtà del terzo settore, enti locali e amministrazioni pubbliche.
La Regione, per coprire l’intera misura, ha messo a disposizione in Finanziaria 10 milioni di euro, con l’intento di rafforzare lo stanziamento nel corso del 2016. La platea degli aventi diritto è stimata, grossomodo, attorno a 10 mila cittadini.
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