Assegnata all’Ogs di Trieste l’attività di perforazione scientifica dei fondali oceanici
Il Consorzio europeo (Ecord) ha scelto
l'Istituto nazionale di Oceanografia e di geofisica sperimentale per
coordinare le attività del suo Comitato
scientifico - Essac per i prossimi tre anni.
TRIESTE. Per un triennio l’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale - Ogs sarà il riferimento europeo per le attività di perforazione scientifica dei fondali oceanici. Il Consorzio europeo per la perforazione scientifica dei fondali oceanici - Ecord, che riunisce quindici paesi europei e il Canada, ha infatti scelto l’ente pubblico di ricerca del sistema Trieste per coordinare le attività del suo Comitato scientifico - Essac.
Il Comitato si è da poco trasferito nella sede giuliana dell’Ogs, da dove si occuperà della pianificazione delle attività, del coordinamento dei contributi scientifici e tecnologici e della partecipazione di Ecord ai lavori dell’International Ocean Discovery Program. A coordinare l’ufficio di Essac sarà il ricercatore dell’Ogs Angelo Camerlenghi, che ricorda: «I fondali di mari e oceani occupano tre quarti della superficie totale della Terra e sono la grande frontiera della conoscenza del nostro pianeta». Lo studio dei fondali oceanici, evidenzia il ricercatore, è di fondamentale importanza per svariate ragioni. Dal punto di vista geologico la storia del clima del nostro Pianeta è conservata nei sedimenti, mentre le rocce vulcaniche racchiudono la storia dell'evoluzione della Terra. Sui fondali, inoltre, si originano fenomeni di grande pericolosità, come l’esplosione di vulcani sommersi, i grandi terremoti, le frane sottomarine, che possono causare tsunami che colpiscono le coste. Infine, dal punto di vista biologico, sedimenti e rocce dei fondali oceanici contengono la testimonianza della biodiversità marina e della sua evoluzione, e rappresentano ambienti di vita estremi di cui oggi conosciamo molto poco.
«L’affidamento dell’ufficio Essac all’Ogs premia gli sforzi crescenti del nostro paese per promuovere ricerca scientifica e innovazione in ambito marino e marittimo, riconoscendo il valore imprescindibile della conoscenza scientifica per lo sviluppo di un'economia blu sostenibile» conclude Elisabetta Erba, presidente della commissione Cnr per la partecipazione italiana a Ecord.
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