Assalto all’ex Banco di Napoli, per ora “pagano” in due
Uno, Jens Reuschel, 24 anni, ha patteggiato cinque mesi con la condizionale per lesioni, oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale. L’altro, Sanny Osahon, di un anno più giovane, è stato rinviato a giudizio con le stesse contestazioni, che per entrambi risalgono al 12 novembre 2011, giorno del concitato “assalto” all’ex Banco di Napoli di Corso Italia durante il corteo degli “indignati” di Occupy Trieste, scontri che registrarono in via ufficiale sei feriti, di cui quattro tra gli agenti e due tra i manifestanti . Il processo a carico di Osahon inizierà il 4 dicembre davanti al giudice monocratico Massimo Tomassini, e qui la sua posizione potrebbe tornare a “incrociarsi” con quella (pendente in Procura) di suoi 17 compagni, in testa il leader della sinistra antagonista Luca Tornatore, già comparsi in citazione diretta nel 2014 davanti a un altro giudice, Marco Casavecchia, che accogliendo un’eccezione sollevata dall’avvocato Luca Maria Ferrucci, storico difensore di molti “disobbedienti”, aveva rispedito indietro il fascicolo.
Ieri il giudice per l’udienza preliminare Luigi Dainotti ha “trattato” dunque i casi particolari di due dei 19 giovani finiti con nome e cognome nel fascicolo del pm Federico Frezza per quegli scontri. Particolari perché Reuschel e Osahon, difesi rispettivamente dall’avvocato Maria Genovese e dallo stesso Ferrucci, risultavano essere gli unici individuati dalla Questura tra quelli accusati di aver alzato le mani contro i poliziotti. Determinante fu in questo senso la denuncia nei loro confronti sporta da due celerini di Padova, presenti quel giorno in Corso Italia (e pure ieri a Foro Ulpiano come parti civili, rappresentati dall’avvocato Luca Valerio Sciro, anche lui di Padova), entrambi refertati con tre giorni di prognosi. Sia Reuschel che Osahon vennero insomma identificati nonostante, come hanno cercato di sostenere i loro difensori, non esistano segni evidenti né immagini chiare a raccontare, in modo inequivocabile, la loro deliberata alzata di mani contro la polizia.(pi.ra.)
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