Assalto alla caserma, “sconto” a Olivieri

In Corte d’appello si è discusso di un fatto del 2003. Reato prescritto per gli altri 4 imputati
sterle trieste andrea ulivieri
sterle trieste andrea ulivieri

Condanna rideterminata, dai 9 mesi di reclusione del primo grado a 8 mesi e 10 giorni per il no global triestino Andrea Olivieri. Reati estinti per intervenuta prescrizione, invece, per Carlo Visintini, anche lui di Trieste, così come per Cristian Massimo di Fiumicello, Stefano Micheluz di Ronchi e Ambra Bobiz di Gorizia: nei confronti dei quattro, i giudici hanno dunque disposto che non si debba procedere.

È questa la sentenza con cui la Corte d’appello di Trieste ha in buona parte modificato la pronuncia del Tribunale di Gorizia, datata 27 ottobre 2009, sull’assalto alla caserma “Massarelli” di Gorizia da parte dei no global, avvenuto l’11 agosto del 2003.

Quel giorno, in seguito all’espulsione - decretata dal questore - di due giovani bengalesi da tempo residenti a Monfalcone dove lavoravano alla Fincantieri, una quarantina di loro connazionali provenienti da tutta la provincia goriziana diede vita davanti alla caserma (sede anche degli uffici amministrativi e della Squadra volante della polizia) a una manifestazione di protesta. Con il successivo arrivo di alcuni esponenti dello Sportello degli invisibili - da Trieste, Monfalcone, da altri centri dell’Isontino e della Bassa friulana - la tensione crebbe, sino a sfociare in una sassaiola, un lancio di uova e pure nello scontro fisico con i poliziotti (cinque agenti rimasero contusi e si costituirono in giudizio).

A fine ottobre del 2009 la conclusione del processo di primo grado: Olivieri era stato condannato a 9 mesi di carcere (e a risarcire le parti civili con 900 euro), Micheluz a otto, Massimo a cinque (più il risarcimento di 300 euro alla parte civile), Bobiz a quattro e mezzo e Visintini a tre. Ora la sentenza della seconda sezione penale della Corte d’appello di Trieste, in formazione composta dal presidente Piervalerio Reinotti e dagli altri giudici Donatella Solinas e Vittore Ferraro. In aula il procuratore generale Carlo Sciavicco ha preso atto degli intervenuti termini di prescrizione. Uniche eccezioni, quelle inerenti Olivieri: per lui la prescrizione ha riguardato uno solo dei reati per i quali era stato condannato nel 2009, quanto agli altri reati a suo carico è stata invece contestata la recidiva reiterata specifica che comporta l’aumento dei termini di prescrizione. Confermata infine la condanna per Olivieri e Massimo al risarcimento delle parti civili.

Peraltro i due dovranno anche pagare le spese di giudizio, fissate dalla Corte in complessivi 1.200 euro, alle costituite parti civili in appello. Olivieri è stato difeso dall’avvocato Lucio Calligaris mentre Visintini dall’avvocato Luca Maria Ferrucci, e gli altri tre coinvolti dall’avvocato Giovanni Iacono. Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro sessanta giorni. (m.u.)

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