Assalti agli sportelli Caf, scatta la “psicosi” da reddito di cittadinanza

TRIESTE Nei Caf di tutta la regione è scattata la corsa contro il tempo. Sportelli e uffici in questi giorni sono presi letteralmente d’assalto da cittadini che esigono in tempi brevissimi il calcolo dell’Isee e informazioni dettagliate sull’accesso al reddito di cittadinanza. Sono disoccupati, pensionati, studenti. Storie diverse, un tratto in comune: hanno tutti fretta. Sì perché, a partire dal 6 marzo, si dovrebbe poter presentare la domanda per l’accesso alla misura di sostegno attraverso gli sportelli di Poste Italiane, i Caf o autonomamente on-line.
La gente chiede già di avviare le pratiche, ma manca ancora la modulistica. Per maturare il contributo dal mese di aprile, bisogna inviare la documentazione entro il 31 marzo e attendere che la domanda venga accolta. «Le nostre sedi di Trieste e Gorizia, ad oggi hanno già effettuato 5 mila modelli Isee, - riferisce Andrea Cum, coordinatore regionale dei Caf Cisl - registriamo un aumento di accessi del 20 per cento, un numero di richieste alle quali facciamo difficoltà a far fronte considerando anche le tante richieste di sole informazioni agli sportelli. Abbiamo dovuto assumere dipendenti stagionali per gestire la situazione».
Ma se da un lato il sito del ministero dello Sviluppo economico indica già determinate date, ai Caf - così come pure ai Centri per l’impiego che a loro volta avranno un ruolo determinante in questa partita - non sono ancora pervenute precise informazioni operative. «Brancoliamo nel buio, - ammette Cum -. Non siamo a conoscenza delle modalità pratiche, di come acquisiremo queste domande e, visto che a livello nazionale non è stata nemmeno siglata la convezione tra il ministero e i Caf, non è ancora nemmeno certo, come invece indicano, che saremo noi a svolgere questo servizio».
Insomma, il caos più totale, con i cittadini che però fanno pressione sugli impiegati agli sportelli dei Caf per avere informazioni e certezze sul diritto di accesso al beneficio. «Noi, ad oggi, - continua Cum - ci limitiamo ad invitare la gente che vuole presentare la domanda per il reddito di cittadinanza, a fare l'Isee entro il 20-25 marzo».
Ad oggi, chi chiama un Caf per fissare un appuntamento per la compitazione dell'Isee, non lo ottiene, tale è la richiesta, in media prima di 20 giorni. «Nel corso dello scorso anno tra Trieste e Gorizia abbiamo compilato 4mila Isee, - spiega il referente Caf Acli, Manuel Zerjul - e ad oggi, solo su Trieste, ne abbiamo già calcolati 150 in più. È un servizio delicato, implica delle responsabilità, spesso le persone che supportino sono fragili». Un servizio che, ben che vada, richiede dai 30 ai 40 minuti di lavoro, a fronte di un compenso ad Isee per i Caf in media tra gli 8 e i 12 euro.
Chi si presenta al Caf, inoltre, non si limita a sollecitare moduli ma finisce anche per raccontare le sue disgrazie, chiedendo garanzie sul suo diritto ad ottenere il reddito di cittadinanza. «Ma noi non possiamo dire se un cittadino potrà o meno accedere alla misura, - sostiene il referente Caf Acli -. Sarà l’Inps a rigettare o accogliere la domanda. Se entro il 6 marzo le direttive non saranno chiare, temo assisteremo ad un rimpallo di responsabilità tra i vari attori coinvolti».
La mancanza di indicazioni ai Caf è tale che «non siamo in grado nemmeno di organizzare il lavoro», sostiene il referente dei Caf Cisl. «Manca una regia unica, - dichiara Zerjul - ci sono appena ora degli incontri a livello nazionale tra i refenti dei Caf e quelli dell'Inps per capire come gestire i terminali di un programma del quale, tra l'altro, nessuno di noi è ancora dotato. Ai cittadini che ci chiedono informazioni, possiamo soltanto limitarci a dire di monitorare il sito dedicato, in attesa che pubblichino il modulo per presentare domanda. È una platea che difficilmente la invierà on-line». I Caf non sanno nemmeno se in relazione a certi requisisti (ad esempio la non intestazione di determinati veicoli) basterà o meno un’autocertificazione. «Non sono chiare le responsabilità che avremo, - osserva Cum -. C'è una grande confusione e ci dispiace non poter dare risposte precise».
Tra tante nebbie, un dato appare fin d’ora certo: molti cittadini, pur senza avere i requisiti, proveranno comunque a fare domanda per ottenere il reddito, salvo poi vedersela respingere. Ma intasando intando Caf e Poste e rallentando altri servizi. —
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