Assalito dal branco a Capodanno, il Comune di Monfalcone reclama un tavolo sulla sicurezza

Atteso in città il sottosegretario Molteni

Tiziana Carpinelli
Agenti di Polizia impegnati in servizi anti-droga con i cani
Agenti di Polizia impegnati in servizi anti-droga con i cani

Due cose, soprattutto: accelerare il primo contatto con la neoinsediata prefetta Ester Fedullo così da indire presto, anzi prestissimo, un Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica sui recenti fatti monfalconesi, e poi chiedere rinforzi di organico a Roma nell’intento di irrobustire le piante di Polizia e Carabinieri.

Che scontano un passato di immobilismo negli ingressi e quindi necessità di ricambi generazionali. A discendere, il terzo punto: ripristinare la stazione mobile per una più qualificata attività di vigilanza e prevenzione.

È la roadmap tracciata dal Comune di Monfalcone dopo la notizia del pestaggio di Capodanno e le proteste di via Serenissima, solo l’ultimo accadimento – per l’ente – di una serie di fatti avvenuti nelle ultime settimane che deve evidentemente aver destato allarme nell’istituzione.

La richiesta partirà alla volta di Gorizia appena scavallata la Befana, al primo giorno feriale utile: martedì. Ma contatti informali si sono susseguiti già sabato mattina al telefono, anche col questore Luigi Di Ruscio e l’Arma del carabinieri, col suo vertice. Per il Comune è infatti un’impellenza «rafforzare ulteriormente il presidio del territorio da parte delle autorità di sicurezza nell’ambito delle loro specifiche competenze e in linea col lavoro che l’amministrazione comunale sta portando avanti». Attraverso il piano “Monfalcone sicura”.

La visita del sottosegretario all’Interno 

Il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni
Il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni

E di questo l’eurodeputata Anna Cisint parlerà a breve pure con il sottosegretario di Stato all’Interno Nicola Molteni, governo Meloni, di cui già si annuncia una visita istituzionale a Monfalcone. Sempre martedì, infatti, l’ex sindaca incrocerà la sua agenda con quella del deputato leghista per scavare una data utile. È probabile che l’intenzione sia quella di “mostrare dal vivo” la realtà, che pure Molteni conosce avendo fatto tappa in città nel passato, magari con la consegna di uno specifico dossier. Per dar più peso alle richieste.

Il tavolo sicurezza in Prefettura

Quanto al tavolo sulla sicurezza, la richiesta alla prefetta sarà formalizzata martedì. Scopo: un «approfondimento generale, a partire da quanto successo nella notte di Capodanno» per «un coordinamento dell’azione necessaria». «L’area critica principale, ma non l’unica, è quella pre-carsica e delle zone abitate limitrofe – chiarisce l’assessora alle Priorità strategiche Cisint – a partire da via Serenissima: stanno diventando luogo di scorrerie di gruppi giovanili, scambio di droga e bivacco di stranieri, con episodi inaccettabili per i residenti e per i beni pubblici. Abbiamo già richiesto il ripristino della pattuglia mobile, indispensabile per prevenire e intervenire subito, così da evitare il ripetersi di situazioni di degrado, disturbo e vandalismo». Il territorio cittadino è ampiamente presidiato dal sistema di videosorveglianza attivato dal Comune anche nelle posizioni più vulnerabili. Le modalità di ripresa sono avanzate e diventate «un modello per altre città». «Ma Monfalcone – rimarca – è una città molto complessa ed è evidente che serve una presenza continuativa e sistematica di controllo delle autorità di sicurezza per stroncare questi comportamenti».

Pressing a Roma

Sul versante romano invece Cisint si sta già muovendo con il pressing ministeriale, tra Molteni e il vicepremier Matteo Salvini, nonché segretario del suo partito, la Lega. «È giusto – rileva l’eurodeputata – che in vista di Go!2025 vengano rinforzati gli organici e i mezzi disponibili a Gorizia, ma non minore esigenza esiste a Monfalcone. Per le condizioni sociali che riguardano la nostra città e anche per le tensioni e il degrado in termini di ordine pubblico alimentato dalle frange radicali islamizzate, nonché per la rilevante presenza di stranieri».

En passant: il Commissariato è stato elevato di livello (difatti è guidato da un primo dirigente, Stefano Simonelli, subordinato solo al Questore e al suo vicario) ma ancora non risultano sbloccati a livello ministeriale quegli essenziali passaggi burocratici che concretizzerebbero la conquista attraverso una stabile iniezione di risorse.

Da registrare infine, sempre sul piano politico, l’intervento della sezione locale della Lega, rappresentata dal segretario Antonio Calligaris: «Le violenze di giovani gruppi di stranieri, bengalesi nel nostro caso, assimilabili a “baby gang” piene di odio verso la comunità che li ospita, fanno emergere ancora il tema della mancata volontà di integrazione delle famiglie e del disprezzo dei principi di legalità e civile convivenza, oltre che dei nostri valori occidentali».

«Lo vediamo a Milano – continua la nota – dove nella serata di Capodanno in piazza Duomo ragazzi stranieri festeggiavano al grido di “Allah akbar”, come successo nel novembre 2023 anche a Monfalcone, quando giovanissimi musulmani urlarono “a morte Israele”. Le violenze, le aggressioni e le esternazioni di odio verso l’Italia e gli italiani non sono più accettabili, specie da chi è stato accolto. Il rispetto delle leggi e della comunità deve essere requisito basilare per poter rimanere in Italia per tutta la famiglia, che deve avere il compito di vigilare ed educare alla legalità i propri figli».—

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