Assalì il giovane che l’aiutava Il caso Barcola va a sentenza

Il destino giudiziario di Zdravko Brajdic, quarantanovenne di origini croate accusato di tentato omicidio, sarà deciso nella sentenza di oggi. Brajdic, una sera estiva di due anni fa, aveva aggredito...
Lasorte Trieste 31/05/12 - Cippo, Pineta di Barcola
Lasorte Trieste 31/05/12 - Cippo, Pineta di Barcola
Il destino giudiziario di Zdravko Brajdic, quarantanovenne di origini croate accusato di tentato omicidio, sarà deciso nella sentenza di oggi. Brajdic, una sera estiva di due anni fa, aveva aggredito ferocemente un ragazzo di vent’anni colpendolo con una bottiglia di vetro rotta. Il fatto si era verificato a Barcola davanti agli amici del giovane e ad altri testimoni.


Nell’udienza delle scorse settimane davanti al giudice Luigi Dainotti, il croato (tutelato dall’avvocato Stefano Briscik) aveva chiesto il rito abbreviato.


La sera dell’aggressione, come riferito dai presenti, Brajdic era completamente ubriaco. Stava camminando sul lungomare quando, a un certo punto, ha notato quattro ragazzi seduti vicino alla fontana della Pineta. Erano lì per festeggiare la fine della scuola, dopo una serata trascorsa in pizzeria. Il croato si avvicina, barcollando, importunando il gruppetto. Punta prima le ragazze con parole pesanti. Uno dei giovani, M.S., si alza e cerca di allontanare il balordo. Lo spinge. Lui, sfatto di alcol, non si regge in piedi e cade. La bottiglia che tiene in mano si rompe. Il ventenne si fa avanti per aiutare Brajdic a rialzarsi. Ma il croato si avventa sul ragazzo con il collo della bottiglia. Lo colpisce all’addome con una raffica di fendenti. Mentre la vittima tenta di difendersi, l’aggressore lo infilza anche sull’avambraccio sinistro, toccando un’arteria. Il ragazzo perde sangue. Ma il malvivente, cieco di rabbia e violenza, molla un altro fendente anche sul fondo schiena e in altre parti del colpo. Il giovane è per terra e rischia di morire di emorragia. Nell’aggressione vengono coinvolti anche gli amici, due dei quali restano feriti mentre cercano di aiutare il compagno per terra.


Le altre persone presenti cercano di soccorrere il ventenne con una manovra di urgenza: le sue condizioni sono gravissime. A Cattinara il personale sanitario utilizza anche il “tourniquet”, un particolare laccio emostatico che serve a fermare il flusso sanguigno.


Il quarantanovenne viene arrestato dagli agenti della Squadra mobile intervenuti sul posto. Secondo l’accusa Brajdic non ha agito per rispondere a una provocazione, un’offesa o altro. Ma solo con il desidero di ammazzare chi, tra l’altro, cercava di aiutarlo a rimettersi in piedi. Si è avventato sulla vittima con una furia pazzesca, brandendo nell’aria una bottiglia di superalcolico spezzata. Il ragazzo, che fino a quel momento aveva trascorso la serata in allegria, ha rischiato di morire.


Il croato, che in questo periodo si trova già detenuto presso il carcere di Trieste per altre vicende giudiziarie avvenute in passato, rischia dunque di restare ancora in galera, a scontare un’altra pena.
(g.s.)


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