Ass isontina, impossibile tagliare l’apparato burocratico
Demagogia nella peggiore delle ipotesi. Scarsa conoscenza della macchina operativa aziendale in quella migliore.
Non ci sono più dubbi: chi continua a sostenere che i tagli alla sanità isontina (parliamo di 16 milioni di euro) si possono “assorbire” sforbiciando i costi dell’apparato burocratico e del personale amministrativo fa un ragionamento errato, fuori dalla realtà. E ci riferiamo a più di qualche sindaco e a diversi consiglieri comunali i quali hanno coniato uno slogan: «Più dottori e più infermieri e meno impiegati».
Perché sosteniamo ciò? Il motivo è sin troppo semplice. Il peso del personale amministrativo sul totale della dotazione organica dell’Azienda sanitaria isontina è minimale. Lo possiamo sostenere senza ombra di smentita perché la stessa Ass ci ha messo a disposizione una serie di statistiche che parlano da sole e che riassumiamo nei grafici in alto e a lato.
L’organico
dell’Ass isontina
L’Azienda sanitaria ha un organico pari a 2.005 unità. Di queste 1.424 (il 71%) hanno ruoli sanitari: si va dai primari ai medici, dagli infermieri agli Oss. Quattrocentosedici persone (pari al 20,7% del totale) lavorano nel settore tecnico e si occupano di tutte le manutenzioni: da quelle edilizie a quelle che riguardano più specificatamente le apparecchiature e i macchinari; 163 sono i cosidetti “amministrativi” che qualcuno vorrebbe tagliare risolvendo magicamente tutti i problemi finanziari della sanità isontina: costituiscono l’8,1 per cento del totale. Ah dimenticavamo, ci sono due persone che sono inquadrate nel ruolo professionale. Questi dati sono aggiornati al 2013 e non fanno altro che confermare l’impossibilità di risolvere tutti i problemi tagliando un apparato amministrativo che già è ridotto ai minimi termini. «Peraltro - fanno notare ambienti dell’Ass isontina - se si va a “spolpare” ulteriormente la struttura, potrebbe essere più facile chiudere l’Azienda sanitaria perchè è l’autosufficienza amministrativa uno dei requisiti più importanti per garantire l’autonomia».
Storicamente, nell’ultimo decennio, l’anno che ha avuto maggiore presenza di personale amministrativo è stato il 2006 con 189 persone impiegate in tale settore. Vero è anche che il totale dell’organico dell’Ass isontina era più consistente: 2.032 dipendenti complessivamente.
I tagli
sui servizi
Fatta tutta questa lunga premessa, arriviamo al cuore del problema. È chiaro che di fronte a tagli che ammontano a 16 milioni di euro, l’Ass isontina non può che ridimensionare i servizi. Altro che riqualificazione della spesa. «Questi numeri - ha denunciato nei giorni scorsi Enrico Gherghetta, presidente della Provincia - rischiano di non garantire più il servizio sanitario da ottobre in avanti». Perché da ottobre in avanti? «Perché il bilancio, con le risorse attuali, copre il fabbisogno e tutte le necessità sino a quel mese. Poi, si vedrà», il suo grido d’allarme.
Peraltro, gli organici sanitari dell’Azienda isontina sono già ridotti all’osso. Come denunciano periodicamente i sindacati, la situazione è difficile. E riguarda tutte le categorie che lavorano in sanità: dagli infermieri agli operatori socio-sanitari, ai tecnici di varia specializzazione, agli operatori tecnici. Purtroppo, questo vale anche sul territorio. Infatti gli organici dell’assistenza domiciliare sia dell’Alto che del Basso isontino, sono i più magri della Regione Friuli Venezia Giulia. Quali sono i reparti più in difficoltà? Il tema del sovraffollamento delle medicine è presente in tutta la regione e dovrebbe prevedere una riorganizzazione del sistema che punti a superare questa cronica difficoltà. Ma non ci sono reparti che nuotano nell’oro. E i livelli di stress del personale salgono perché gestire persone malate non è una passeggiata.
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