Asparagi e funghi, la Croazia abolisce i permessi di raccolta

Nuove norme per chi opera a uso personale, entro il mese eliminate le licenze a pagamento introdotte quattro anni fa

FIUME. Torna la piena libertà di raccogliere piante e frutta per uso esclusivamente personale in boschi, prati e altre aree verdi della Croazia. Lo ha annunciato il ministro croato dell'Agricoltura, Tomislav Tolušić, spiegando che entro la fine di questo mese il Demanio forestale nazionale modificherà i regolamenti in materia abolendo i permessi speciali che da ormai quattro anni riguardavano i raccoglitori: è un cambiamento che riguarderà tutti, anche i cittadini stranieri.

Buone nuove dunque per chi – specie in Istria e Quarnero – ama riempire i cestelli con asparagi selvatici, funghi, castagne, mirtilli, lamponi, fragole e quant'altro. A partire da febbraio, stando a quanto precisato da Tolušić, non servirà più alcuna licenza per la raccolta: un ritorno al passato, insomma. Al momento infatti le regole sono ben diverse ed esiste sempre - per chi non le osservi - il rischio di imbattersi in una guardia forestale e di vedersi infliggere multe in caso di irregolarità in materia di permessi.

La formula dell'uso personale comporta nel Paese la raccolta quotidiana di non più di due chili di asparagi selvatici: per la licenza giornaliera vanno sborsate 10 kune (1,34 euro), 20 kune (2,68 euro) è la quota richiesta per il weekend, 70 kune (9,4 euro) per una settimana e infine 150 kune (20,2 euro) per un mese. I raccoglitori per uso commerciale devono invece pagare per un mazzo di 40 asparagi la somma di 3 kune (40 centesimi) più Iva. I raccoglitori per uso commerciale inoltre, dopo la raccolta, devono presentarsi nella sede demaniale e pagare le cifre citate per ricevere un documento che attesti l’origine di quanto raccolto.

Da quando è stata introdotta la novità dei permessi, il Demanio forestale croato ha incassato ogni anno non più di 100mila kune, pari a circa 13.400 euro, cifra che indica come la normativa su permessi e controlli in Croazia non abbia dato i risultati sperati, malgrado le ammende salate (da mille a 7mila kune, ovvero dai 134 ai 940 euro circa). Istriani, quarnerini e dalmati non hanno mai temuto troppo le multe, lanciandosi verso aree boschive e verdi rigorosamente sprovvisti di permessi.

È possibile che in futuro, con la cancellazione delle licenze, vengano introdotti nuovi limiti quantitativi alla raccolta. Oggi, ad esempio, è vietato ai semplici raccoglitori portare a casa più di 10 chili di castagne, noci, nocciole, more di rovo, lamponi e via elencando. Per questi prodotti la licenza giornaliera è di 20 kune (2,68 euro), per il fine settimana si scuciono 30 kune (4 euro) e per tutto il mese 200 kune (26,8 euro).

Il permesso più caro riguarda logicamente la raccolta dei tartufi, sempre per consumo privato: per quella mensile si versano 1360 kune, che al cambio sono pari a 183 euro. Certo, se si è fortunati, anche i ricavi possono essere molto buoni.

 

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