Asili, primarie e medie: 26 milioni per 19 cantieri nelle scuole di Trieste. L’incognita del campus nell'ex caserma Rossetti
Con i fondi in arrivo dalla Regione il Comune può proseguire il risanamento dei plessi. Il punto interrogativo di via Rossetti che assorbe 5 milioni

sterle trieste 18 01 08 scuola elementare statale giotti
TRIESTE Il cocktail di risorse statali-regionali-europee, shakerato dall’assessore della giunta Fedriga Graziano Pizzimenti, abbevera il Comune capoluogo di oltre 26 milioni di euro (sui 34,2 destinati al territorio ex provinciale), che consentiranno l’effettuazione di 19 interventi su edifici scolastici che ospitano nidi, materne, primarie, medie. In una parola tutto quello che non riguarda gli istituti superiori.
A questi 19 prossimi cantieri, si aggiunge una grande incognita, che andrà risolta nei prossimi mesi: il campus nell’ex caserma Vittorio Emanuele III in via Rossetti, che da solo assorbe 5 milioni, un quinto della posta. L’elenco dei 19 fortunati è tutto in via di progettazione (parte di fattibilità e parte già esecutiva), con l’eccezione della primaria “Umberto Gaspardis” in via Donadoni.
L’assessore ai Lavori pubblici, Elisa Lodi, spera di lanciare le prime gare in primavera: l’avvio dei lavori - vuole precisare - sarà condiviso con la collega all’Educazione Angela Brandi e con i dirigenti scolastici interessati, perché andrà valutata la compatibilità delle opere con la presenza di docenti e discenti. Il pacchetto-Pizzimenti, una delle dazioni più corpose filtrate dalla Regione negli ultimi anni, permette - commentano Brandi & Lodi - di proseguire nel risanamento dell’edilizia scolastica triestina, composta da 150 manufatti metà dei quali ultra-centenari. Anti-incendio, anti-sismica, riqualificazione energetica sono i capitoli sui quali si articolano i contributi.
La Brandi scorre il programma degli interventi. Annota che in alcuni casi si tratta di rafforzare attività già realizzate dal Comune con proprie risorse. Poi ecco la novità di maggior richiamo: 2,5 milioni vanno alla costruzione del “nido” al posto dell’ex caserma “Felice Chiarle”, già demolita, che risponderà alla crescente domanda di San Giovanni con una sessantina di posti disponibili.
Un altro intervento rilevante riguarda la coppia anti-incendio e ristrutturazione edile prevista al nido anni ’30 “Semidimela” in via Paolo Veronese: 2 milioni a disposizione del direttore dell’edilizia scolastica Luigi Fantini.
Sulla primaria “Giotti” e la media “Stuparich” un bel combinato disposto da 4 milioni, 3 dei quali destinati all’anti-sismica. Un milione proviene dai fondi europei Por Fesr.
La primaria “Sauro” in via Tigor potrà fruire di 1,4 milioni. La media “Caprin”in Salita di Zugnano sarà contribuita da 1,3 milioni di matrice Por Fesr.
Torniamo nella zona centrale cittadina in via Sant’Anastasio, dove la primaria “Manna” e le medie “Corsi” giostreranno 2 milioni. E altri 2 milioni completeranno la rinascita della “Fonda Savio-Manzoni”, il vasto quadrilatero che si estende tra via Pascoli, via Foscolo, via Parini, via Manzoni. Entrambe le operazioni si avvarranno di fondi statali Cipe.
La media “Dante” ha ottenuto 1 milione, alla media “Bergamas” in largo Pestalozzi vanno 1,5 milioni per l’anti-incendio, alla primaria “Morpurgo” in Campi Elisi un’altra milionata. Alla primaria “Gaspardis” un ulteriore milione.
Raffica di lavori per nidi e materne: sopra Valmaura “Acquerello” in via Puccini (55.000 euro), “Piccoli passi” e “Arcobaleno” in via Frescobaldi (550.000); “Colibrì” e “Tre casette” a Borgo San Sergio (550.000); “Scuola del Sole” in via Manzoni (300.000); “Zucchero filato” in vicolo dell’Edera (80.000).
Infine, un punto interrogativo che vale 5 milioni. Un paio di anni fa, quando correva il dicembre 2018, la Regione stanziò 5 milioni per agevolare la realizzazione del “campus” scolastico nell’ex caserma di via Rossetti, un’area di 12 ettari che nel disegno di Roberto Dipiazza dovrebbe ospitare 7.000 studenti delle “superiori”. La proprietà della dismessa struttura castrense appartiene a Cassa depositi e prestiti, con la quale la trattativa s’impantanò in estate, quando l’istituto di via Goito valutò 17 milioni il compendio. Tramontò l’ipotesi di uno scambio con palazzo Carciotti (valore 14,9 milioni), mentre si prese in considerazione la possibilità di affittare l’area. Ma tutto si fermò: adesso il sindaco ha ripreso a parlare con la Capitale. Ma siamo all’89° minuto. —
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