Asili nido comunali: prima giornata con le nuove regole per mille bambini

I neo iscritti sono 595, accolto il 53% delle richieste totali Patto di corresponsabilità anti-Covid con le famiglie

TRIESTE. Riaprono oggi i nidi comunali per un migliaio di bambini: un primo giorno tra patto di corresponsabilità da firmare per i genitori, ingressi scaglionati e protocolli di sicurezza applicati. Al via anche i nidi privati, convenzionati, anche se alcuni, in questo caso, hanno scelto di accogliere i bimbi già il primo giorno di settembre.

«Abbiamo dato risposta a 595 bambini, al 53% delle richieste – spiega l’assessore comunale all’Educazione Angela Brandi –. Abbiamo registrato qualche rinuncia, considerando che le iscrizioni erano arrivate pre Covid. Rispetto allo scorso anno l’accoglienza è stata maggiore: nel 2019 le domande erano state 1.041, quest’ano 1.194, con 64 rinunce. Nonostante l’aumento di domande quindi, abbiamo assicurato la frequenza a tanti bimbi».

Mantenute tutte le attività, in pratica l’offerta per le famiglie resta invariata rispetto al passato. Cambiano invece le modalità di accesso, definite da ogni singola scuola e comunicate ai genitori, con l’obiettivo di evitare assembramenti. Incrementati poi gli interventi di pulizia e di sanificazione. I bimbi non potranno portare niente da casa, giocattoli e altri oggetti non possono entrare.

Tutti i genitori devono firmare il “Patto educativo di intesa e corresponsabilità” tra il Comune e le famiglie. Chi non lo sottoscrive, non potrà portare i figli al nido. I dettagli sono stati pubblicati su triestescuolaonline.it. Nel documento mamme e papà si assumono una serie di impegni, per contribuire alla buona riuscita della quotidianità della scuola, considerando le misure introdotte quest’anno.

Ogni asilo nido potrà contare su un nuovo educatore. Sono 18 complessivamente le nuove assunzioni disposte dal Comune e già operative. «Necessarie anche per fare rispettare tutte le novità in vigore e per le quali – sottolinea l’assessore – non è stato facile organizzarsi. Abbiamo assistito a una marea di Dpcm, circolari, protocolli, indicazioni operative. Le ultime giunte solo pochi giorni fa. Abbiamo lavorato “in progress”, senza sosta, per tutta l’estate».

«Mi appello alla responsabilità delle famiglie che firmano il patto – sottolinea Brandi – per cercare di assicurare quel minimo di attenzione e buon senso che sono necessari». Fondamentale quindi rispettare le indicazioni fornite, si evidenzia, ma anche collaborare con il personale, per il quale si prospetta un anno impegnativo. E poi, come ribadito anche nello stesso patto, i genitori dovranno evitare di portare a scuola i bimbi qualora si manifestassero sintomi riconducibili al Covid-19.



Con l’arrivo dell’autunno, le famiglie dei piccoli dei nidi, così come di quelli delle scuole d’infanzia, temono che i malanni di stagione, semplici infreddature o malesseri passeggeri, possano mettere a rischio l’entrata a scuola. Il piano B è rappresentato dai nonni, dove possibile, o da baby sitter, che qualche genitori sta già contattando preventivamente.



Da considerare anche la salute dei componenti della famiglia che vivono insieme al bimbo. «I genitori – ricorda il patto – devono tenere a casa il minore in caso di sintomatologia riconducibile a Covid-19 (rinite, congestione nasale, tosse, faringodinia, febbre sopra i 37.5°, difficoltà respiratorie, congiuntivite, vomito, diarrea, inappetenza) del minore o di un componente della famiglia. Insorti anche nei tre giorni precedenti l’accesso nella struttura».



«Auguro a tutti – conclude Brandi –, nei limiti del periodo che viviamo, di affrontare quest’anno scolastico per quanto possibile in una situazione di normalità, un anno educativo al meglio per le famiglie, e soprattutto per i bimbi». —


 

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