Asili comunali di Trieste, personale verso la protesta
La Cisl pronta a dichiarare lo stato di agitazione: «Carenza di organici, difficoltà organizzative, non c’è dialogo col Municipio»
Bambini all'asilo
TRIESTE «Cisl segue da vent’anni con particolare attenzione il settore educativo comunale. Mai come adesso abbiamo riscontrato carenze e difficoltà organizzative, mai come ora abbiamo notato indifferenza nelle relazioni sindacali da parte dell’amministrazione, che non dà più riscontro alle nostre richieste d’incontro e ci nega l’uso di stanze, abitualmente concesse per le assemblee con i lavoratori». «Insieme ai lavoratori abbiamo concordato di proclamare uno stato di agitazione sindacale che di qui a breve, se non verrà conciliato, potrebbe ripercuotersi sulle prestazioni offerte nelle scuole e nei nidi d’infanzia, mettendo a nudo le difficoltà del servizio».
Walter Giani, responsabile dei comunali cislini, firma così una vera e propria dichiarazione di guerra all’indirizzo dell’esecutivo Dipiazza. Ha già fatto quattro assemblee con gli educatori, domani condurrà l’ultima con gli ausiliari. Poi la proclamazione ufficiale e la rituale procedura di raffreddamento in Prefettura.
Ma Giani non sembra affatto incline a raffreddare l’atmosfera, anzi: la Cisl concentrerà lo stato di agitazione nel vasto arcipelago del servizio scuola-educazione, dove operano 800 dipendenti (un terzo dei comunali) e che interessa - tra nidi e materne - 3500 piccoli utenti con le rispettive famiglie.
La strategia d’attacco cislina muoverà in due fasi, distinte ma convergenti. La prima aggredirà quelle che, a giudizio della sigla, sono le carenze dell’organizzazione e degli organici: «Il personale non regge più i ritmi di lavoro. E nel prossimo triennio - dice Giani - non è previsto neanche un concorso per i livelli A e B negli asili». La seconda ondata insisterà sul tema delle stabilizzazioni dei precari, una cinquantina dei quali - ritiene l’esponente cislino - ha maturato i requisiti contemplati dalla legge Madia per l’assunzione.
Michele Lobianco, assessore forzista al Personale, non pare troppo afflitto dalla “solitaria” di Giani. «Mi aspettavo un’acclamazione, non un’agitazione - abbozza - a inizio mandato abbiamo assunto negli asili 33 precari e abbiamo organizzato corsi-concorsi che hanno permesso 110 progressioni verticali ai livelli A. Quindi, sia chiaro: l’amministrazione ha fatto abbondantemente il suo». «Oggi il Comune ha altre priorità - riprende Lobianco - che privilegiano il rafforzamento della struttura direttiva dell’ente: spero che in maggio saremo in grado di lanciare altri 5 concorsi, che riguarderanno conservatori museali e profili tecnici». Il witz di chiusura allude alle prossime votazioni per la rappresentanza sindacale del Comune: «D’altronde ognuno ha le sue campagne elettorali».
Sospetto, quello della strumentalizzazione a fini elettorali, che convince anche la collega Angela Brandi, titolare della delega scuola-educazione. «Con tutto il rispetto per l’attività sindacale - ironizza la Brandi - non vorrei che il recente fiorire assembleare sia legato all’imminente appuntamento elettorale. Nel solo mese di febbraio sono state convocate 6 assemblee in 6 giorni diversi». «Ognuno si assumerà le proprie responsabilità - il commento finale - davanti ai disagi organizzativi ed economici delle famiglie».
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