Ascensore al Castello di Gorizia. La Corte di Conti: tutto regolare
Quante volte, di fronte alla contestata realizzazione dell’ascensore per il Castello, è stato evocato il “fantasma” della Corte dei conti? Quante volte si è parlato di spreco e di magistratura contabile all’opera? Innumerevoli. Talmente tante che ormai ci si era fatti il callo, autorizzando a pensare che “prima o poi” si sarebbe abbattuta la scure della Corte contro un’opera che incontra ancora tante perplessità in città.
La parola
al procuratore
E allora abbiamo provato a fare chiarezza, scoprendo che non c’è alcunché di... incombente. «Non ci sono elementi per procedere. In questo momento, non ci sono gli estremi per intraprendere un’azione». Lo dice chiaramente il procuratore regionale Maurizio Zappatori. Che aggiunge: «La Corte dei conti può intervenire soltanto se si ravvisa danno erariale, se sono falsati i prezzi o se si tratta di una scelta totalmente irrazionale che non sta in piedi. Non è nostro compito entrare nel merito delle scelte politiche che fa un’amministrazione comunale e su valutazioni che sono discrezionali. E poi, un impianto di risalita è stato realizzato anche dietro al Vittoriano». Questo per dire che la magistratura contabile può agire soltanto se c’è sperpero di denaro pubblico. «E in questo momento - scandisce chiaramente le sue parole Zappatori - non ci sono elementi per procedere». Forse, la Corte dei conti potrebbe intervenire nel momento in cui si tratterà di gestire l’opera ma si tratta, comunque, di un tema che non è all’ordine del giorno: eventualmente, si porrà nel momento in cui l’ascensore sarà attivo e bisognerà valutare costi e benefici.
Lavori
in corso
Intanto, come stanno proseguendo i lavori? A rispondere a questa domanda ci pensa il sindaco (e assessore comunale ai Lavori pubblici) Ettore Romoli. I lavori sono in corso. «Intanto - sottolinea - se non ci saranno disgrazie o incidenti di percorso che francamente speriamo di non dover vivere, la galleria Bombi completamente rinnovata e con un rivestimento hi tech sarà riaperta pedonalmente entro Natale - premette il primo cittadino -. Riguardo all’ascensore, la stazione di partenza è stata già realizzata riguardo alle parti murarie: la risalita è quasi completata e stiamo attendendo dalla Soprintendenza ai beni artistici e architettonici il nullaosta riguardo al nuovo progetto che prevede la tutela di quel famoso muretto». Il sindaco, in ogni caso, tradisce fiducia e conclude: «Se le cose vanno come devono andare, nel 2013 inoltrato si potrà raggiungere il Castello con l’impianto di risalita».
Un passo
indietro
Non più tardi dell’aprile scorso, lo stesso sindaco (sulle pagine di questo giornale) difese convintamente il progetto dell’ascensore. E lo fece in risposta alle ennesime critiche formulate dall’opposizione e dal Partito democratico nella fattispecie. Queste le sue parole: «Tutta l’opera è finanziata dalla Regione e non grava di un euro sul bilancio comunale. I costi di gestione, calcolati già a suo tempo, vanno dai 60 agli 80mila euro che non sono una cifra gigantesca e abbiamo avviato contatti con la Regione affinché la gestione dell’impianto di risalita venga inserita in quella del trasporto pubblico. Purtroppo l’opposizione usa la solita equazione: meno si fa e più sviluppo c’è. Ma non è così».
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