Arvedi esce dalla governance della Ferriera
Il nome del cavalier Giovanni Arvedi scompare dalla governance della Ferriera di Servola. Lo ha annunciato lo stesso proprietario nel corso del recente incontro con i rappresentanti aziendali delle organizzazioni sindacali. Arvedi, fondatore e a capo dell’omonimo Gruppo è attualmente presidente di Siderurgica Triestina la società creata ad hoc per l’acquisizione dello stabilimento triestino, ma a giorni sarà sostituito in questa carica da un manager presumibilmente proveniente da Cremona. Nel ruolo di amministratore delegato rimarrà invece Francesco Rosato. La spiegazione del gesto, che non appare nei comunicati ufficiali, starebbe in quanto lo stesso industriale avrebbe affermato a Servola e che è parzialmente trapelato. Non arretro di un passo e la mia personale presenza nello stabilimento triestino sarà ancora più assidua - sarebbero state le sue parole - ma non posso permettere che il nome mio e della mia famiglia che abbiamo una storia di successi e di trasparenza vengano associati a figure di violentatori della salute degli operai e dei cittadini come certi continuano a dipingerci.
In sostanza Giovanni Arvedi sarebbe rimasto amareggiato da quanto affermato da alcuni rappresentanti delle forze politiche e dei comitati dei cittadini in particolare nelle recenti sedute del Consiglio comunale e avrebbe anche contestato l’ubicazione e la veridicità dei responsi di alcune centraline sostenendo che i livelli di alcuni inquinanti siano più elevati in centrocittà a causa del traffico che non a Servola. Ha ribadito anche che prima della fine dell’anno sarà installato sulla cokeria l’impianto che dovrebbe eliminare qualsiasi tipo di emissione. «Se funziona, l’area a caldo sarà mantenuta - ha ribadito - se non funziona, verrà chiusa». Ma ha anche calcato la mano su quella che sarà la differenza dei livelli occupazionali: 700 dipendenti nel primo caso (visto che sarà rafforzata la banchina e entrerà in funzione il laminatoio a freddo), 380 nel secondo.
Sono stati anche consegnati ai rappresentanti dei lavoratori i piani dei lavori già effettuati e quelli ancora da effettuare, anche sul versante ambientale. L’organizzazione del lavoro all’interno dello stabilimento è stata diviso in tre settori: lo staff che comprende una ventina di persone e risponde direttamente a Rosato, il settore logistico con 76 unità e l’area a caldo che raggruppa ben 330 dipendenti. È stato presentato il nuovo staff medico che fa riferimento alla Sanitas Brescia e che avvierà controlli e campagne preventive contro l’uso di droghe e alcol. Prossima anche la decisione sulla possibilità di portare a tempo indeterminato la trentina di contratti a termine. È infine scaduto il mandato degli attuali componenti delle Rappresentanze sindacali unitarie che stanno per essere rinnovate. Fino al 3 aprile c’è tempo per la presentazione delle liste, mentre a metà del mese prossimo dovrebbero tenersi le elezioni.
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