Artisti di strada Musica e storie di vita nelle piazze di Trieste
Le note della loro musica risuonano negli angoli più suggestivi della città e animano il cuore dell'area pedonale: sono gli artisti di strada, che anche in queste calde giornate d'agosto hanno scelto Trieste come meta delle loro esibizioni. Ognuno con la propria storia personale, dietro alla quale si nascondono scelte di vita spesso difficili e al tempo stesso coraggiose. Come quella di Paula e Anezka, due ragazze che arrivano da Bratislava, di 24 e 29 anni, che da qualche giorno si esibiscono nei dintorni di piazza Unità suonando il violino. Abiti neri, sprizzano eleganza e armonia quando liberano nell'aria le note dei più grandi compositori di musica classica.
«Ci conosciamo da parecchi anni e abbiamo studiato musica insieme - raccontano -. Poi però abbiamo capito che nel nostro Paese non ci sarebbero state troppe possibilità di lavoro: la Slovacchia sta attraversando un momento economico molto difficile e allora ci siamo inventate questo mestiere, cercando di mettere a frutto tutto quello che avevamo imparato». Oltre che nella nostra città si esibiscono in altre località italiane, come Caorle e Cortina, ma anche in Slovenia e Croazia. «Qui a Trieste si sta bene, il luogo è magnifico, le persone sono simpatiche e poi ti senti libero di suonare». Arriva dalla Slovacchia e si esibisce al violino anche Slavomir, ma con la differenza che ormai è un personaggio molto conosciuto in città. Con uno strumento speciale a cinque corde e supportato da grandi mezzi elettronici il musicista, che si è dato il nome d'arte di “Stringman”, cattura l'attenzione e l'entusiasmo dei passanti che alla fine lo premiano con fragorosi applausi.
«Sono ormai otto anni che suono a Trieste - spiega Slavo -. All'inizio eravamo un trio, poi i miei compagni Ivo e Klaudia hanno dovuto interrompere l'attività perché si sono sposati ed hanno avuto dei figli. D'inverno suono e giro il mondo con l'Orchestra Sinfonica, mentre d'estate mi esibisco nelle piazze della regione e del Veneto, perché devo mettere da parte dei soldi. A Trieste ci vengo sempre molto volentieri, qui c'è gente simpatica ed anche molto generosa».
Una storia diversa è quella di Dan, Andrej e Plain, tre amici che arrivano dalla Moldavia e che sono stati costretti a reinventarsi suonatori di fisarmonica. «Abbiamo lavorato molti anni in Romania, prima come muratori e poi come magazzinieri - raccontano -. Poi però è arrivata la crisi e di colpo siamo rimasti a casa. Ci siamo arrangiati e adesso suoniamo la fisarmonica per la strada: a Trieste siamo arrivati quasi per caso da qualche giorno, ma ci troviamo bene». Nelle ultime settimane, lungo le vie cittadine, si sono notati meno artisti di strada rispetto al solito, ma è una questione casuale non legata alle ordinanze comunali. «Non ci sono restrizioni di nessun tipo, anzi, gli artisti di strada sono i benvenuti e rappresentano un fatto propositivo - precisa il sindaco Roberto Cosolini -. La distinzione semmai va fatta con coloro che si mascherano da suonatori e che invece sono dei mendicanti che recano fastidio alle persone».
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