Artista della stella rossa, minacce di morte

L’Armada, formazione degli ultrà del Rijeka calcio, firma il macabro messaggio. La polizia indaga. Solidarietà del sindaco
Una delle scritte contro l’artista fiumano apparse nelle strade del capoluogo quarnerino. (Foto Novilist.hr)
Una delle scritte contro l’artista fiumano apparse nelle strade del capoluogo quarnerino. (Foto Novilist.hr)

/ FIUME «Serbo Nemanja, ti faremo fuori. Firmato: Armada». Lo scioccante graffito è apparso l’altro giorno sul muro di un edificio posto lungo via Krešimir, una delle strade più trafficate a Fiume, messaggio rivolto all’artista fiumano di origini serbe, Nemanja Cvijanovic, autore della stella rossa sistemata per due settimane sul tetto del grattacielo Nordio, in centro città, quale performance nell’ambito di Fiume capitale europea della Cultura 2020.

Spunta una stella rossa sul tetto del grattacielo. Bufera politica a Fiume
La stella rossa installata dall’artista croato sul Grattacielo a Fiume


Nemanja, figlio del defunto giornalista Miloš Mišo Cvijanovic, per anni collaboratore del Piccolo in qualita’di caricaturista, è stato bersagliato negli ultimi tempi da critiche feroci, da frasi che gli hanno imputato due grandi “errori”: l’avere approntato e posizionato in cima al noto grattacielo uno tra i simboli più odiati in Croazia della Jugoslavia titina e comunista e, fatto intollerabile negli ambienti dell’estrema destra croata, l’essere di nazionalità serba.

Fiume, rimossa dal Grattacielo la stella rossa delle polemiche


Il brutto episodio, che sicuramente non depone a favore della Fiume multiculturale e plurinazionale, ha visto reagire la polizia che ha fatto scattare le indagini per risalire all’autore (o agli autori) della scritta, il quale apparterebbe all’Armada, il gruppo che riunisce i tifosi ultrà del Rijeka calcio.

Fiume, rimossa dal Grattacielo la stella rossa delle polemiche


Le ricerche delle forze dell’ordine – come è stato confermato dal portavoce della questura fiumana – proseguono anche in relazione al blitz notturno di un paio di settimane fa, che aveva preso di mira l’edificio a Zamet (rione occidentale di Fiume) che ospita il policlinico del gastroenterologo e vice sindaco Nikola Ivaniš.

Questi, nel commentare la marcia di protesta contro la stella rossa dei reduci croati della guerra contro i serbi, aveva dichiarato che «le camicie nere non ci diranno cosa fare oppure no», facendo riferimento a elementi ustascia presenti nelle file degli ex combattenti.

Il risultato? Un vetro del policlinico mandato in frantumi e la scritta con spray nero sulla facciata dell’edificio: «Ivaniš, sei una merda rossa», minaccia sottoscritta dall’Armada anche in quell’occasione.

Chiamato a commentare la frase minatoria contro Cvijanović, il sindaco fiumano Vojko Obersnel ha dichiarato che nessuno deve sentirsi indifferente nei riguardi dell’incitamento all’odio.

Se a scrivere i graffiti sono stati effettivamente membri dell’Armada alla polizia dovrebbe essere relativamente facile trovare il colpevole visto che i suoi membri sono schedati e poi conosciuti benissimo dalla proprietà della società di calcio per cui si spacciano per tifosi. © RIPRODUZIONE RISERVATA
 

Riproduzione riservata © Il Piccolo