Arrivano in Fvg i funerali “low cost” a prezzi trasparenti

Le ditte di pompe funebri dovranno prevedere servizi minimi per venire incontro alle possibilità dei cittadini meno abbienti
Lasorte Trieste 30/03/11 - Cimitero, Funerale
Lasorte Trieste 30/03/11 - Cimitero, Funerale

TRIESTE. Il caro estinto sarà un po' meno caro o, almeno, il prezzo di un funerale low cost tutto incluso dovrà essere esposto chiaramente dalle pompe funebri del Friuli Venezia Giulia. Lo stabilisce la legge votata ieri all'unanimità in consiglio regionale, primo firmatario Enio Agnola (Pd), che regolamenta numerose questioni relative alle onoranze dei defunti, dal trasporto all'esposizione della salma, dalla regolamentazione dei cimiteri a quella della dispersione delle ceneri.



La discussione in aula avviene fra qualche scongiuro e qualche battuta, a cominciare dal relatore, che propone di «avviare l'esame della legge con un minuto di silenzio».

Al di là degli aspetti più tecnici, la norma introduce il prezzo minimo per il funerale: «Le imprese di pompe funebri - spiega Agnola - dovranno inserire per legge nella loro carta dei servizi l'offerta, da esporre al pubblico, di un servizio minimo per venire incontro alle necessità dei meno abbienti. Un'offerta economica dei servizi minimi essenziali, costituita da trasporto, fornitura cassa e disbrigo pratiche».

A prezzi contenuti corrisponderanno servizi ridotti all'osso, a cominciare dalla bara, che per mantenere competitivo il prezzo potrà essere in cartone pressato invece che di legno. La legge non fissa tuttavia un tetto al costo praticato e la scelta sarà dunque a discrezione delle imprese, a meno che il regolamento di giunta non stabilisca altrimenti.

Boom delle cremazioni Il funerale deve attendere
death and dolor - funeral and cemetery, mortician carrying the urn to a bed of white roses

Accanto alla novità di tipo economico, la legge affronta in modo organico tutta la materia, fissando le funzioni delle pompe funebri e le procedure da seguire da parte di enti locali e aziende sanitarie, prevedendo anche una semplificazione delle norme riguardanti il trasporto del corpo dopo la morte in ospedale. Elemento di attualità è la regolamentazione dell'affidamento e della dispersione delle ceneri, sulla base della volontà del defunto tramite il proprio coniuge (anche in caso di unione civile) o di un parente prossimo.

Ai Comuni spetterà inoltre l'individuazione di aree per la dispersione delle ceneri, ferma restando la possibilità di dispersione all'aperto, come fissata dalle norme nazionali. Anche in Fvg verranno inoltre istituiti cimiteri di sole urne fuori dai centri urbani: potranno essere anche privati e costituiranno un'alternativa alla custodia in casa o nei normali cimiteri.

La norma rafforza poi l'incompatibilità tra lo svolgimento dell'attività funebre e i servizi cimiteriali, con l'unica eccezione per quei Comuni che gestiscano anche l'attività funebre.


Bocciato infine l'uso di formaldeide per la conservazione dei cadaveri, in quanto la sostanza è riconosciuta come cancerogena. E, ancora, si stabilisce una distanza minima fra cimiteri umani e cimiteri per animali, allo scopo di non urtare la suscettibilità dei parenti (degli umani). Alla fine della seduta è stato inoltre approvato un ordine del giorno in cui si sollecita la giunta a predisporre il piano regionale di coordinamento per la realizzazione di crematori. «Vista la frequente richiesta di cremazioni - spiega Agnola - con punte anche dell'80% in regione, sta diventando sempre più necessario aumentare il numero di queste strutture, evitando soste dei feretri che hanno raggiunto anche i trenta giorni».

Di tutt'altro tenore, la legge approvata sul sostegno alla birra artigianale, approvata a larga maggioranza. Il testo prevede corsi di formazione per i produttori e contributi di 45mila euro all'anno per i circa trenta birrifici artigianali del Fvg interessati a investire nell'innovazione, anche in riferimento alla realizzazione di prodotti per chi è affetto da patologie alimentari come la celiachia. Rispetto alla Pdl originaria, viene meno l'idea di creazione di un marchio ad hoc dei birrifici, che potranno aderire alla certificazione regionale Aqua (Agricoltura Qualità Ambiente), a patto di assicurare una filiera che si svolga interamente in un raggio di 90 chilometri.

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