Arrivano i turisti russi La loro base? Portorose

Un’agenzia slovena organizza i viaggi: Trieste opzione come Palmanova o il Veneto Consigliati il park Silos e i negozi di Centro in Via passando per Borgo Teresiano
Di Laura Tonero
Foto BRUNI TRieste 25.04.12 Turisti in città
Foto BRUNI TRieste 25.04.12 Turisti in città

“Parcheggiate al Silos e poi per raggiungere il centro attraversate le vie Ghega e Milano”. “Se dovete fare acquisti rivolgetevi ai negozi aderenti a Centro in Via”. Due consigli sintetici, limitati. È quanto ricevono i turisti russi che da Oltreconfine arrivano a Trieste per passare una giornata all’insegna dello shopping. È la realtà che avvolge quella boccata d’ossigeno nella quale sperano molti commercianti triestini. A scoprire come vanno le cose è stata Annalisa Godina, contitolare dell’omonimo negozio d’abbigliamento. Resasi conto dell’incremento di presenze di turisti russi ha voluto andare fino in fondo tentando di capire come arrivano a Trieste, chi li indirizza nella nostra città e come vengono accolti. «Ho voluto andare alla fonte per cercare di fornire un servizio migliore - spiega - ma mi sono resa conto che gli acquirenti più preziosi del momento, nella nostra città, vengono abbandonati a se stessi». Una serie di paradossali circostanze che Godina ha messo nero su bianco. Con una mail ha reso partecipi di quanto accade sindaco, presidente della Regione e vertici delle associazioni di categoria. I russi arrivano a Lubiana. Non si privano di nulla, dispongono di elevate possibilità economiche. In Slovenia non li abbandonano a se stessi. L’agenzia di viaggi che gestisce i loro spostamenti, inclusi quelli verso Trieste, si trova nella capitale slovena e per fornire un servizio migliore ha aperto un ufficio riservato unicamente a loro anche a Portorose.

Il personale dell’agenzia parla russo, il sito è scritto in cirillico. In pratica l’arrivo dei russi nella nostra città è in mani slovene. La responsabile dell’agenzia, la signora Lea, conferma telefonicamente parte delle circostanze riferite da Godina nella lettera spedita alle autorità locali. «Forniamo loro una cartina del centro di Trieste fornitaci da Promotrieste - spiega l’addetta - dove sono evidenziati con un pallino i negozi appartenenti a Centro in Via: ci hanno detto che sono i migliori. Altrimenti li indirizziamo all’outlet di Palmanova o in Veneto». «A noi non è stato consentito di far parte di Centro in Via - sostiene infastidita Godina - perché il nostro negozio è sistemato in via Carducci». «Consigliamo loro di parcheggiare al Silos - spiegano sempre dall’agenzia slovena - e di procedere per via Ghega o per via Milano». Via Milano dove, stando alla cartina fornita ai russi, dovrebbero trovare il negozio di “Dimensione Sport”. Peccato che quell’esercizio commerciale sia ormai chiuso da mesi (a breve in quel foro aprirà un negozio “Marinoni”). Così i russi, accolti con i tappeti rossi in tutto il nostro Paese, a dare loro il benvenuto a Trieste non trovano nessuno ma hanno subito la possibilità di imbattersi in quello che, visivamente, è il peggior biglietto da visita della città. L’autostazione delle corriere, gli accampamenti dei senza tetto, piazza Libertà invasa da immondizie e Chinatown.

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